Barcellona: 6 anarchici italiani accusati di “tentato omicidio” per gli scontri nella giornata di proteste per l’arresto di Pablo Hasél
Sono accusati di tentato omicidio i 6 compagni anarchici italiani che risultano tra le persone arrestate sabato scorso nel corso degli scontri a Barcellona, sul finale dell’ennesima giornata di proteste per l’arresto del rapper Pablo Hasél. Si tratta di 5 uomini e di una donna, ha comunicato la polizia catalana al consolato italiano.
Gli inquirenti li accusano di essere stati loro a dare fuoco a un furgone della Guardia urbana con un agente all’interno, che poi è riuscito a scappare senza conseguenze. Secondo l’assessore all’Interno della Catalogna, Miquel Sàmper. si tratta di persone “legate ai movimenti anarchici” e sono stati accusati anche di appartenenza a gruppo criminale, disordini pubblici e danni a cose. Con loro, sono stati arrestate anche una francese e una spagnola con le stesse accuse. Dopo gli arresti gli agenti della Stazione di Polizia di Informazioni Generali dei Mossos hanno perquisito due edifici industriali occupati situati a Canet de Mar e Mataro’ nella regione Maresme di Barcellona. Il consolato italiano a Barcellona, in accordo con l’ambasciata italiana a Madrid, è in contatto con la magistratura e gli inquirenti per prestare assistenza ai fermati.
Quella di sabato è stata solo l’ultima di una lunga serie di notti di proteste non solo nel capoluogo catalano ma anche in altre zone della Spagna partite dopo l’arresto di Hasél — condannato per apologia di terrorismo e ingiurie contro la monarchia — e sfociate poi in un crescente malcontento.
Questa tensione sociale ha provocato ripercussioni anche sul piano politico, in particolare in Catalogna, in una fase delicata in cui la regione, dopo le recenti elezioni, è impegnata in complicate trattative tra i partiti indipendentisti alla ricerca della formazione di un nuovo governo. Trattative ulteriormente complicate dalle divisioni interne tra le varie forze in campo sulla condanna esplicita o meno delle violenze e il malessere della polizia catalana, che non si sente appoggiata a sufficienza dai responsabili politici. L’assessore all’Interno catalano, Miquel Sàmper, del partito indipendentista moderato Junts per Catalunya, ha indicato i giovani del partito separatista CUP tra i responsabili degli scontri di piazza.
Da Barcellona il nostro collaboratore Victor Serri. Ascolta o scarica