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Barcellona: la cittadinanza contesta salone immobiliare

Nella città catalana cittadini, sindacati, ecologisti, femministe si organizzano contro la vetrina delle aziende immobiliari, fonte di disagi per la popolazione e veicolo di speculazioni, sfratti e aumento del costo delle abitazioni

di Gianni Sartori

Nella mattinata di mercoledì 25 settembre a Barcellona oltre un centinaio di manifestanti (esponenti di organizzazioni per il diritto alla casa, sindacati, gruppi ambientalisti e femministi riuniti in una “Plataforma contra la celebració de The District”) hanno protestato nei pressi della Gran Via de la Fira. Esprimendo un sonoro rifiuto per la terza edizione di un salone immobiliare denominato “The District” (in inglese ?!), uno dei maggiori a livello europeo. Inizialmente si erano radunati alla Plaça d’Europa, a circa un chilometro dalla Gran Via de la Fira. Da qui si sono diretti all’esposizione tentando in varie fasi successive di superare il consistente cordone di polizia.

Intendevano così denunciare la natura eminentemente speculativa delle imprese immobiliari presenti all’evento (partecipazione prevista, oltre 12mila addetti). In un contesto di forte aumento sia del costo delle case che degli affitti. Tra i partecipanti a “The District” anche i discussi fondi di investimento Blackstone e Goldman Sachs (principali obiettivi delle contestazioni popolari). Oltre a Rockfield, Stoneshield, Hines…

Brevi confronti-scontri si sono registrati tra le forze di polizia e i contestatori che indossavano impermeabili gialli e maschere.

Al momento esistono due versioni contrapposte. Per gran parte dei media locali i manifestanti non sarebbero riusciti a penetrare nel complesso dell’esposizione, mentre secondo alcuni partecipanti alla protesta l’incursione sarebbe in parte riuscita. Da verificare ovviamente.

In seguito il gruppo si è diretto al Districte Administratiu de la Generalitat riuscendo anche a entrarvi.

Nella confusione generale, tra una carica e un lancio di vernice, una donna ha dovuto ricorrere al ricovero ospedaliero. Stando almeno a quanto dichiarato dalla portavoce della Plataforma, Marta Espriu.

Sempre la portavoce ha poi spiegato che “Hem decidit atacar les administracions públiques que són les culpables i responsables de que es puguin celebrar fires com a questa a la ciutat”.

 (Traduzione fai da te: “abbiamo deciso di contestare le amministrazioni pubbliche in quanto responsabili della celebrazioni in città di fiere di tal genere”).

Ricordando che l’evento si legava in parte alla recente Coppa America di vela che si è svolta nella capitale catalana, Espriu ha denunciato “l’espulsione degli abitanti dalla città per fornire un tappeto rosso al turismo di lusso e a congressi come questo” (“que expulsin a les veïnes de la ciutat per donar catifa vermella al turisme de luxe i congressos com The District”).

Definendo inoltre The District un “agglomerato di speculatori e del padronato immobiliare responsabile dell’aumento di prezzo delle abitazioni, del rincaro delle ipoteche e dell’esecuzione di 120mila sfratti in Catalunya nell’ultima decade” (“un aglutinament d’especuladors i de la patronal immobiliària culpables de la pujada de preus de lloguer, l’encariment de les hipoteques i de l’execució de més de 120.000 desnonaments immobiliaris a Catalunya en la darrera dècada”).

Bilancio provvisorio: un manifestante arrestato in quanto accusato di aver infranto una porta a vetri e 64 persone identificate dalla polizia.

 

 

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