Bari: Agguato poliziesco contro le attiviste di Non una di meno
- marzo 10, 2018
- in lotte sociali
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L’otto marzo eravamo in piazza a Bari al fianco di compagne e attiviste di Non una di Meno – Bari e alle centinaia di donne che hanno manifestato per le strade della città contro lo sfruttamento dei lavori imposti, gratuiti, non pagati e sottopagati, contro il patriarcato e la violenza maschile
Un corteo partecipato e chiassoso che ha attraversato le strade del quartiere Libertà tra interventi, musica e cori. Durante il corteo tantissimi interventi tra i quali si è alzata forte la voce solidale nei confronti delle popolazioni di Afrin così come nei confronti di Lavinia, Maya e di tutte le donne che subiscono la repressione poliziesca o come troppo spesso accade, donne vittime della violenza omicida di uomini appartenenti alle forze dell’ordine come i recenti casi di cronaca hanno purtroppo confermato.
“Celerino che sei venuto a fare, a casa ci sono i piatti da lavare”
Terminato il corteo ed andati via praticamente tutti e tutte, di fatto gli ultimi a lasciare la piazza, ci mettiamo alla guida verso altri lidi quando dopo alcuni isolati notiamo due macchine della Digos ferme in mezzo alla strada e scorgendo la testa vediamo 6 compagne e altrettanti uomini della Digos sul marciapiede. Lasciamo la macchina e scendiamo in strada anche noi.
Una identificazione delle compagne a corteo terminato, le solite minacce ed un atteggiamento aggressivo ed ingiustificato ai nostri occhi ma del tutto sensato e coerente con le direttive del ministero degli interni ovvero stroncare sul nascere qualsiasi forma di alterità nei confronti dello stato e delle sue istituzioni. L’accensione di un fumogeno durante il corteo è il pretesto di chi fa la voce grossa sapendo di far parte di un sistema repressivo che ha come obiettivo gli attivisti ed attiviste. A Bari è finita con l’identificazione delle compagne mentre a Torino è finita peggio con la Digos che ha aggredito gli attivisti/e e le famiglie dello Spazio popolare Neruda con feriti ed un compagno agli arresti.
Contro la violenza e le prevaricazioni delle forze dell’ordine, solidarietà alle compagne e ai compagni di Bari, di Verona e di Torino – VOGLIAMO LORIS LIBERO SUBITO; solidarietà alle donne che ogni giorno lottano contro violenza, patriarcato e sfruttamento; solidarietà alle donne curde e alle donne delle popolazioni di Afrin e del Rojava che combattono contro il fascismo delle stato turco e dell’ISIS, solidarietà alle donne di tutto il mondo che guardano in avanti e tirano dritto.