Nel giugno 2006 la città di Bergamo è stata pacificamente invasa da un numero imprecisato di mani rosse disegnate a vernice spray sui muri e accompagnate dalla frase «tana libera tutti». Lo slogan rimanda al classico gioco che si faceva da bambini: «guardie e ladri». Negli stessi giorni è apparsa una «rivendicazione» sul sito di indymedia che spiegava le motivazioni del gesto: «Nel gioco raggiungere la ‘tana’ e gridare ‘per tutti’ equivale a liberare, oltre a sé, anche tutti gli altri ‘ladri in fuga’. Ecco allora svelato l’enigma: le mani rosse rappresentano una innocente ed elementare richiesta di libertà». La campagna ebbe successo e nei mesi successivi nel centro di Bergamo si moltiplicarono adesivi con la mano, stancil di impronte di mani e scritte con lo spray. La notte tra il 5 e il 6 giugno del 2006 una pattuglia della polizia riuscì a fermare tre giovani incensurati armati di vernice spray e uno stancil a forma di mano. Per formulare l’accusa nei confronti dei ragazzi le forze dell’ordine fecero una mappatura delle mani rosse realizzate in città e raccolsero «porta a porta» le querele dei cittadini indignati per aver trovato i muri delle loro abitazioni imbrattati. Il tutto amplificato da una campagna colpevolista dell’Eco di Bergamo.Il risultato di tanta attenzione è che il 18 settembre prossimo, a distanza di due anni, i tre ragazzi saranno processati con l’accusa di «concorso morale» nella fattura di tutte le mani rosse comparse nella città. Non solo, proprio per dare un aspetto di esemplarità al caso il Comune di Bergamo ha deciso di costituirsi parte civile e ha richiesto 100 mila euro di danni. A cui si aggiungono i risarcimenti corrispondenti alle 56 querele raccolte dalle forze dell’ordine dai singoli cittadini. «Attribuire la responsabilità di tutte le ‘mani rosse’ ai tre giovani sorpresi a tracciarne alcune, ha l’unico scopo di sostenere un teorema repressivo severissimo – si legge sul blog manirosse.noblogs.org – volto a trasformare un episodio specifico in una punizione esemplare per tutti».
Per sostenere «i tre delle mani rosse» i loro compagni di Bergamo hanno scritto un appello che si trova su manirosse.noblogs.org al quale aderire mandando una mail a manirosse@canaglie.org.
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