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Bergamo: Mobilitazione antifascista 40 persone fermate

Mobilitazione antifascista quest’oggi a Bergamo, contro l’intenzione dell’organizzazione di estrema destra Forza Nuova di aprire una sede in città. Una volontà bloccata dalla mobilitazione dello scorso 7 febbraio delle realtà sociali bergamasche ma che si vuole riproporre quest’oggi, anche tramite la chiamata della peggiore feccia nera di altre zone del paese.Provocazione intollerabile per la quale gli antifascisti e le antifasciste bergamasche hanno indetto una nuova mobilitazione in città, per tornare a ribadire come per l’estrema destra non vi sia alcuno spazio e agibilità. Alle 14 ha preso vita il presidio antifascista (non autorizzato) in via Quarenghi, che vede al momento la partecipazione di circa 500 compagni e compagne di Bergamo come di altre località. Sono presenti delegazioni provenienti da Torino, Cremona, Milano, Brescia e anche dalla Svizzera. La polizia blocca la via antistante, dove dovrebbero passare i fascisti in corteo.La giornata antifascista è poi proseguita nel pomeriggio anche con un corteo non autorizzato per le vie del centro cittadino, circa 1000 antifascisti hanno ribadito l’opposizione al fascismo e la natura antifascista di Bergamo, chiarendo come spazi per l’estrema destra non possano essere tollerati. Fascisti corpo estraneo della città, senza alcun radicamento, che hanno trovato riparo solo sotto la protezione di un ingente schieramento di polizia posto a loro protezione.
Dopo aver percorso le vie del centro comunicando alla cittadinanza i valori dell’antifascismo, il corteo è tornato al concentramento dove è stato caricato dalla polizia. Nel centro cittadino si è scatenata una vera e propria caccia all’uomo e una quarantina di compagni sono stati posti in stato di fermo. «Il corteo era finito da un’ora – racconta un manifestante – addirittura il questore, Dario Rotondi, si era congratulato con alcuni organizzatori per la gestione della piazza quando i poliziotti sono scattati. Gli prudevano le mani».A Bergamo si terrano le elezioni comunali e provinciali, e una giornata gestita con il pugno duro dalla polizia contro manifestanti di sinistra con scontri per le strade, cade a pennello per la Lega del ministro degli Interni Bobo Maroni. Resistenza aggravata e corteo non autorizzato queste le accuse per cinque dei quaranta compagni fermati nel pomeriggio a Bergamo, al termine di una manifestazione antifascista, e con queste accuse i cinque saranno processati domani per direttissima. Intanto dieci dei fermati sono stati rilasciati mentre non si hanno notizie precise sugli altri. Molte persone hanno tentato di avvicinarsi alla Questura per mettere in atto un presidio che chiedesse la liberazione dei fermati, ma le polizia ha caricato ogni accenno di assembramento nei pressi della Questura.

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