Nuda, le è stato chiesto da un agente di polizia di fare dei piegamenti in un bagno fetido, con il pavimento ricoperto di sporcizia. Alla richiesta di spiegazione le è stato detto: «È prassi». Mentre agli altri 20 attivisti che erano con lei non è stato riservato lo stesso trattamento. È successo a Bologna a una giovane di Extinction Rebellion. Insieme al gruppo aveva steso uno striscione dalla Torre dell’orologio di Palazzo d’Accursio con la scritta «G7: la vostra tecnologia, il nostro collasso». Un’azione pacifica a cui hanno risposto le forze dell’ordine in modo grave. «È una procedura discrezionale, applicata sulla base di valutazioni puntuali. Quello che è accaduto ieri è un trattamento degradante e ingiustificato» ha dichiarato Annalisa, del supporto legale di Extinction Rebellion.

La donna che ha subito il trattamento abusante ha richiesto che questa «prassi» fosse messa a verbale ma, racconta, il testo «contiene falsità». Come il suo rifiuto ad avere avvocati presenti durante la perquisizione: «Non è vero, quella domanda non mi è mai stata rivolta e io, certamente, avrei avuto piacere di essere assistita». Rispetto alle proteste per la perquisizione, la questura ha spiegato: «Una prassi che avrebbero dovuto applicare a tutti ma che, per gentilezza, sarebbe stata applicata a una sola persona». Agli altri attivisti non è andata molto meglio. Coloro che si erano incatenati all’ingresso del Palazzo sono rimasti in stato di fermo per 7 ore senza cibo né acqua, rilasciati intorno all’una di notte con denunce come «delitto tentato» o «violenza privata». Un ragazzo è stato spintonato a terra, per prendere il cellulare e tentare di eliminare i video.

Al Senato, è stato presentato il report di Amnesty International che evidenzia come «in tutta Europa, leggi e politiche repressive, combinate con pratiche ingiustificate e tecnologie di sorveglianza invasiva, stanno creando un ambiente tossico che rappresenta una seria minaccia per chi manifesta pacificamente» e anche la Rete in difesta Di e Osservatorio Repressione, nei giorni scorsi, hanno presentato un rapporto sulla repressione a carico dei movimenti ecologisti e ambientalisti