Una ventina di indagati per i fatti di via Erbosa, violenza aggravata, lesioni e danneggiamento le ipotesi di reato. Noi Restiamo, Rdc e Rossa: “L’8 novembre un sonoro ‘rivattene’ al Matteo lombardo”.
A quasi un anno dalla protesta contro la calata dello scorso 8 novembre di Salvini a Bologna – che assieme all’allora candidato al posto di governatore regionale e all’attuale candidata sindaco della Lega Nord voleva visitare il campo nomadi di Villa Erbosa per fomentare il razzismo e la guerra tra poveri anche nella nostra città – stanno arrivando una ventina di denunce a compagni e attivisti che quel giorno hanno respinto la provocazione fascioleghista. Tra questi ci sono anche due compagni di Noi Restiamo e della Rete dei Comunisti, per i fatti inerenti ai pochi secondi di parapiglia in seguito al quale il leader della Lega Nord e il suo autista stavano per investire diverse persone giunte per contestare le sue parole in conferenza stampa.
Ancora una volta la Bologna solidale e resistente che sa riconoscere i veri responsabili delle politiche di austerità e di indebolimento della democrazia, viene posta sotto accusa dal sistema dei 2 Mattei. Da una parte, un Partito Democratico che alleato con Sel ha governato la città negli ultimi anni senza alcuna discontinuità dalle politiche nazionali che stanno impoverendo sempre più larghi strati della popolazione. Dall’altra, quella Lega di Matteo Salvini che a colpi di xenofobia e luoghi comuni si erge ad unica opposizione al governo, quando è tra i principali responsabili della crisi in cui versa il paese. Se infatti quel giorno i nostri compagni si sono resi protagonisti di una giusta e legittima protesta contro la presenza del Matteo lombardo, le indagini e le conseguenti denunce arrivano ancora una volta da quella magistratura bolognese che proprio nelle ultime settimane ha più volte dimostrato la sua subalternità al partito del Matteo toscano.
Le elezioni in città si avvicinano e i due grandi contendenti sembrano sempre più giocarsi la partita sulle spalle di chi la crisi la sta subendo e delle realtà che tentano di costruire percorsi di resistenza e di alternativa al presente.
Già un nuovo 8 Novembre si avvicina e ancora una volta ci prepariamo a dimostrare a questa città che una parte importante di essa ha deciso di non cadere nelle trappole tese dal potere cittadino targato Pd, e di prepararsi a dare un sonoro “Rivattene” al Matteo lombardo. Sarà una data importante che dovrà vederci scendere in piazza in tanti e con determinazione per cacciare paura e rassegnazione da questa città camminando verso l’alternativa al Pd della crisi, ai suoi storici alleati e alla Lega della guerra tra poveri.
Iniziamo a costruire il percorso a partire dagli appuntamenti assembleari pubblici previsti nei prossimi giorni in città: il modo migliore per rispondere a quest’utilizzo ad orologeria, e quindi politico, della magistratura.
Campagna Noi Restiamo – Bologna
Rete dei Comunisti – Bologna
Rossa – Bologna
da zic.it