Nella struttura serve spazio per i clandestini provenienti da Lampedusa, forte accelerazione dei rimpatri. Ma esplode la rabbia dei detenuti.
Dalle fonti di cui disponiamo risulta che la sollevazione di ieri succeda a diversi giorni di tensione nell’ex-Cpt. All’origine della rabbia dei reclusi nella struttura di via Mattei ci sarebbe un notevole intensificarsi delle espulsioni dei clandestini, dovuto alla necessità di liberare posti per accogliere le numerose persone sbarcate negli scorsi giorni a Lampedusa. Già sabato un detenuto, che avrebbe oppusto resistenza al rimpatrio coatto, è stato condotto al Policlinico S.Orsola-Malpighi con serie ferite, non sappiamo se riconducibili ad atti di autolesionismo o a violenze subite dal migrante. Nella giornata di lunedì, come già in serata segnalava un commento anonimo su Indymedia EmiliaRomagna, e come siamo in grado di confermare, ad una «accesa protesta» è seguito l’intervento di un ingente dispiegamento di Polizia, Carabinieri e Vigili del Fuoco. Circostanza riportata anche da un comunicato diffuso in rete e firmato «Anarchici di Bologna», che recita: «verso le 19 e 30 ci hanno chiamato da dentro per dirci che c’era qualcosa in corso. Arrivati al Cie abbiamo visto un lenzuolo che pendeva dal tetto e forse qualcuno aveva tentato la fuga, comunque si sentivano molte urla ed era pieno di ogni genere di sbirri.» Ieri sera, dopo le 21, il presidio di solidali antirazzisti radunatosi in via Mattei si è sciolto, ma in quello che non esitiamo a definire un lager dei nostri tempi, all’estrema periferia della città. il clima resta caldissimo.
Fonte: Zic.it