Bologna: il meraviglioso mondo della Questura
- marzo 24, 2014
- in lotte sociali, misure repressive
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Non siamo per nulla stupiti che per giustificare i 12 divieti di dimora per i fatti di piazza Verdi del maggio scorso questura e procura stiano provando a creare il mostro e a sbatterlo in prima pagina . Come non ci ha stupito che una manifestazione come quella per Francesco Lorusso che ha visto più di mille partecipanti sia stata completamente silenziata come se non ci fosse stata alcuna risposta a questa manovra repressiva.
Fa sorridere come i fatti vengano completamente stravolti. Nelle ricostruzioni di polizia e carabinieri dei fatti del 23 e 27 maggio 2013 viene completamente ignorato il fatto che gli scontri sono avvenuti per difendere una pacifica assemblea pubblica in piazza, ma sembra che il movente sia solo l’animalesca violenza del CUA e la sua preparazione paramilitare che a volto scoperto e a mani nude ha messo in fuga il VII reparto mobile da piazza Verdi perché quel giorno gli studenti e le studentesse non avevano niente di meglio da fare…
Ci fa sorridere anche che l’episodio del “cartello al rettore” venga usato per negare la possibilità agli studenti di esprimesi: poche settimane fa la garante degli studenti Dolores Neri ha lanciato un grido d’allarme sulle condizioni di povertà degli studenti, con quel gesto forte già due anni fa venivano segnalate queste durissime condizioni durante un C.d.A che si occupava di tutt’altro ignorandole…
Ma adesso viene il bello con la distorsione completa dei fatti rispetto a questo nuova mini-cacciata delle forze dell’ordine da via Zamboni risalente al 16 ottobre. Si parla di scritte No Tav che non sono mai esistite, si parla di studenti mascherati che entrano in via Zamboni 38 che non sono mai esistiti, si parla di aggressione alle forze dell’ordine senza motivo tacendo la vera causa della rabbia studentesca.
Ora però parliamo noi. Quel giorno abbiamo assistito all’ennesima riprova di come la gestione poliziesca della Zona Universitaria crei solo problemi ed essendo completamente estranea alle dinamiche sociali che lì si sviluppano non è capace di comprenderle, ma solo di usare la forza.
Quel giorno dopo una partecipatissima assemblea in via Zamboni 38 che lanciava la due giorni nazionale di Roma del 18-19 ottobre contro le politiche di austerità uscì dalla Scuola di Lettere un partecipato corteo che facendo il giro della Zona Universitaria stava ritornando al 38. Alcuni studenti e studentesse erano poco più avanti, precedendo il corteo, e stavano entrando dentro la facoltà.
In quel momento arriva la volante dei carabinieri che credendo di trovarsi di fronte ad un pugno di pericolosi writers prima esita vedendo gli studenti entrare al 38 e poi inchioda di fronte alla scuola presentandosi all’ingresso e chiedendo a chi era lì che i malfattori si consegnassero all’autorità. Mentre veniva spiegato lo sbaglio agli agenti arriva il corteo che immediatamente chiede a gran voce l’allontanamento dei carabinieri. E’ lì che i carabinieri rientrati in macchina con una manovra avventata spinti dal nervosismo di non aver saputo gestire una situazione tranquillissima hanno inserito la retro e investito alcuni studenti (ebbene si!) provando poi a scappare a tutta velocità. E’ stato solo allora che la situazione si è scaldata e i carabinieri allontanati definitivamente da via Zamboni.
Ecco com’è andata quella sera. Noi continueremo a costruire un modo di vivere la Zona Universitaria differente e non saranno certo questi tentativi di criminalizzazione a fermare le nostre idee.
C.ollettivo U.niversitario A.utonomo – Bologna
da UnivAut