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Bologna, sgomberato il Bartleby

Lo spazio autogestito Bartleby di via San Petronio Vecchio a Bologna, occupato da tempo da collettivi universitari, è stato sgomberato questa mattina dalle forze dell’ordine in seguito a una richiesta dell’università, che è proprietaria dei locali.

Polizia e carabinieri sono intervenuti verso le 6 trovando la sede vuota, senza nessuno all’interno. Poi sono stati murati gli ingressi.

Poco più tardi sono cominciati ad arrivare alcuni dei ragazzi dei collettivi, che si sono radunati a breve distanza dal centro sociale, ancora presidiato dalle forze di polizia. Nei giorni scorsi, il Comune e l’università di Bologna avevano proposto agli occupanti una nuova sede per Bartleby in zona Roveri, ma la proposta era stata giustamente considerata un “esilio” irraggiungibile.

I collettivi hanno annunciato un presidio sotto il Rettorato.
da contropiano

Di seguito il comunicato di solidarietà a firma Laboratorio Crash, Collettivo Universitario Autonomo e Collettivo Autonomo Studentesco:


Questa mattina un imponente dispositivo poliziesco ha sgomberato lo spazio sociale Bartleby murandone l’ingresso. L’ennesimo atto di chiusura ed attacco alle condizioni di vita di student* e precar* messo in opera dall’università dell’austerità ha sottratto alla zona universitaria uno spazio di socialità e cultura autogestita e prodotta collettivamente. Un presidio convocato alle 12 con l’intenzione di entrare in rettorato si è trovato di fronte porte chiuse con inferriate.

Il corteo mossosi a quel punto si è diretto con determinazione verso lo spazio sgomberato trovandosi anche qui dinnanzi ad una chiusura formata da plotoni di celere. Nonostante le cariche della polizia la manifestazione non è arretrata di un passo, mostrando la rabbia e la volontà di riprendere il prima possibile un nuovo Bartleby.

La giornata di oggi mostra come l’ideologia dell’individualismo meritocratico sia in realtà uno strumento agito da governi e rettori per gerarchizzare ed escludere esperienze individuali e collettive che dell’irrappresentabilità e del rifiuto della disciplina accademica fanno la loro ricchezza. Ideologia a cui non si sottraggono anche le amministrazioni locali, così prese dalla campagan elettorale, e come sempre marcanti una distanza siderale con i bisogni e i desideri di chi la città la vive.

Convinti che nessuno sgombero possa fermare la voglia di libertà che vive nei luoghi occupati ed autogestiti, saremo al fianco di Bartleby fino alla conquista di un nuovo spazio sociale.

Laboratorio Crash!
Collettivo Universitario Autonomo
Collettivo Autonomo Studentesco

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comunicato di solidarietà a firma del Partito della Rifondazione Comunista e Giovani Comunisti di Bologna

La vicenda Bartleby (spazio di cultura autorganizzata nel cuore dell’Ateneo bolognese) attraversa una triste “puntata”. Quei mattoni posti all’entrata dello stabile allo scopo di impedire il rientro dei compagni rappresentano per l’ennesima volta quale sia l’idea di socialità e libera formazione del Comune, della Giunta e del Rettore. E’ dunque questa la risposta delle istituzioni nei confronti di chi vuole ridar vita alla cultura senza padroni che ha reso famosa Bologna?

La “sinistra” istituzionale non solo non ha saputo oggi impedire lo sgombero e i metodi violenti utilizzati dalle forze dell’ordine, al massimo nella figura dell’assessore Frascaroli ha proposto, favorendo l’acuirsi delle tensioni, di confinare in una zona industriale l’entusiasmo e l’originalità del collettivo Bartleby.

Come Partito della Rifondazione Comunista e come Giovani Comuniste-i sentiamo nostre le ragioni dei ragazzi di Bartleby, riteniamo che serva un deciso cambio di marcia nella gestione degli spazi pubblici e degli spazi restituiti alla socialità (e, quindi, alla comunità fatta anche di migliaia di studenti e studentesse), intesi come risorse e non come problemi di ordine pubblico.

Non si chiude la porta alla cultura…tanto meno si mura viva.

Partito della Rifondazione Comunista Bologna – Rivoluzione Civile
Giovani Comunisti-e Bologna