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Brescia: cariche di polizia sugli antifascisti

A Brescia, cariche e manganellate contro i manifestanti mentre era in corso la conferenza stampa dell’assemblea permanente antifascista che hanno esposto uno striscione con scritto “La vera sicurezza è questa qua. Fuori i fascisti dalla città”.  

Oltre un migliaio gli antifascisti e le antifasciste in piazza Vittoria sabato 28 dicembre a Brescia per rispondere alla chiamata dellAssemblea Permanente Antifascista contro le ripetute provocazioni di alcuni gruppi fascisti locali avvenute nelle ultime settimane: dalla sfilata del 13 dicembre tra Brescia Due e la stazione Fs  fino all’”aperitivo tricolore” previsto in un bar di piazza Vittoria proprio sabato 28 dicembre, vietato nelle ultime ore dalla Questura.

Il divieto di manifestare in piazza Vittoria era stato però notificato dalla polizia anche al presidio antifascista. Le realtà bresciane che compongono l’”Assemblea Permanente Antifascista” hanno deciso di ritrovarsi comunque in piazza Vittoria per una conferenza stampa nonostante il diniego, mentre i fascisti (una cinquantina) hanno ripiegato dentro la loro sede in via B. Croce.

Mentre in piazza Vittoria era in corso la conferenza stampa con gli interventi di esponenti delle realtà antifasciste, intorno alle 17.30 i manifestanti hanno aperto alcuni striscioni, tra cui quello di csa Magazzino47, Diritti per Tutti e Collettivo Onda Studentesca con la scritta: “La vera sicurezza è questa qua. Casa, diritti, dignità!“.

Celere, carabinieri e funzionari della Questura si sono avvicinati immediatamente e hanno provato a strappare lo striscione e alcuni cartelli dalle mani dei manifestanti.

Di fronte al rifiuto delle antifasciste e degli antifascisti all’ordine di mettere via gli striscioni e i cartelli, i reparti anti sommossa di polizia e carabinieri hanno più volte caricato e manganellato i presenti.

Dopo aver resistito alle cariche in modo compatto e mantenendo la propria presenza in piazza Vittoria, alle ore 18.30 è partito un corteo antifascista in centro storico, che si è chiuso nel quartiere popolare del Carmine.

Vi proponiamo l’intervento da Radio Onda d’urto durante la conferenza stampa di Dino Greco, di Rifondazione Comunista, interrotto dall’azione repressiva della polizia. Ascolta o scarica

le valutazioni raccolte il giorno successivo alla manifestazione, domenica 29 dicembre 2024, con Michele del Cs Magazzino 47 e Fiorenzo Bertocchi, segretario provinciale di Rifondazione Comunista. Ascolta o scarica

Pubblichiamo il comunicato di centro sociale Magazzino 47, Associazione Diritti per tutti e Collettivo Onda studentesca diffuso oggi, domenica 29 dicembre 2024, sui fatti avvenuti ieri, sabato 28 dicembre 2024, in piazza Vittoria, a Brescia.

BRESCIA È ANTIFASCISTA

Comunicato di Magazzino 47, Associazione Diritti per tutti e Collettivo Onda studentesca in merito ai fatti di sabato 28 dicembre 2024 a Brescia

La sindaca Castelletti e l’assessore Mucchetti dicono che il punto è il rispetto delle regole.
Noi domandiamo: per l’amministrazione comunale di Brescia la prima regola da rispettare non dovrebbe forse essere il dettato costituzionale, che respinge l’equiparazione tra fascismo e antifascismo?

A Brescia, al contrario, è successo che la Questura ha imposto a un aperitivo di poche decine di fascisti di spostarsi da piazza Vittoria a una delle loro sedi e, allo stesso modo, ha tentato di imporre a una manifestazione antifascista di spostarsi da piazza Vittoria in un altro luogo del centro storico.

Oltre a mettere sullo stesso piano fascisti e antifascisti, la Questura di Brescia ha deciso di applicare in anticipo le gravi restrizioni alla libertà di manifestare contenute nel ddl “sicurezza” del governo Meloni, che ancora deve essere approvato in Parlamento.

Le prescrizioni notificate all’Assemblea permanente antifascista pretendevano di imporre, oltre al luogo di svolgimento della manifestazione, anche il divieto di esporre striscioni o cartelli “contrari all’ordine pubblico e/o oltraggiosi nei confronti delle istituzioni pubbliche o di governo”.

L’assessore del Comune di Brescia ed esponente del Partito Democratico Walter Mucchetti parla di “seminatori d’odio e professionisti dello scontro”, ma la realtà è che alcune cittadine e cittadini hanno aperto qualche striscione ed esposto dei cartelli. Per questo sono stati aggrediti, spintonati e manganellati da polizia e carabinieri in assetto antisommossa.

Domandiamo all’amministrazione comunale della nostra città: quando l’assessore Mucchetti e la sindaca Castelletti parlano di “garantire a tutte le realtà associative di poter manifestare liberamente” o di “convivenza nelle diversità”, si riferiscono a quella tra antifascismo e fascismo?

Per fortuna, la società bresciana è un’altra cosa. Ottant’anni dopo, ricorda di aver resistito ai nazifascisti. Cinquant’anni dopo, ricorda le cadute e i caduti di piazza della Loggia.

Almeno un migliaio di persone ha deciso di non accettare i divieti della Questura e l’odiosa equiparazione tra manifestazione antifascista e “aperitivo” fascista. Per quanto ci riguarda è stato un atto di democrazia – quella vera – e di antifascismo, intesi come pratiche reali di partecipazione e non come dichiarazioni retoriche.

La sindaca, se non è in grado di cogliere l’importanza fondamentale e non scontata della tenuta antifascista della società bresciana, sappia almeno che noi e tutte le persone presenti ieri sera e molte di più ci siamo e continueremo a esserci. Piaccia o no alla sindaca e al suo insopportabile paternalismo. Se ne faccia una ragione.

Altrimenti, ci toccherà di vedere altre puntate dello spettacolo vergognoso andato in scena in questi giorni: la Sindaca, il Segretario della Camera del lavoro e il Presidente provinciale dell’Anpi trasformati in ufficio stampa della Questura, della sua gestione provocatoria, violenta e demenziale dell’ordine pubblico ieri in piazza Vittoria, contro una pacifica manifestazione antifascista”.

da Radio Onda d’Urto

 

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