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Brescia – Cinque condanne per le mobilitazioni anti-austerity del 2011.

Brescia, ancora repressione. Il tribunale cittadino ha condannato ad un anno e quattro mesi (con pena sospesa) cinque tra studenti e studentesse del Kollettivo Studenti in Lotta, attivisti del centro sociale Magazzino 47 e un compagno all’epoca dei fatti militante di Sinistra Critica che il 12 dicembre 2011 – nell’ambito dello sciopero generale indetto dai confederali contro le politiche d’austerity dell’allora governo Monti – tentarono di portare la voce della protesta “Not our debt – contro la crisi e l’austerity” all’interno di un blindatissimo Palazzo Loggia, sede del Comune di Brescia.

I cinque – quattro compagni e una compagna – sono stati condannati per i reati di resistenza, violenza e lesioni aggravate mentre sono stati assolti dall’accusa più pesante, quella di istigazione a delinquere, e da diverse aggravanti, come quella di aver agito in più di dieci persone, che avevano portato l’accusa a chiedere addirittura oltre tre anni di carcere.

Il giudice Anna Di Martino, presidente della prima sezione di Corte d’Assise di Brescia, ha disposto anche il pagamento da parte dei condannati di un risarcimento di 5mila euro nei confronti di un agente della Digos di Brescia che aveva denunciato la frattura di due costole.

Già nel gennaio 2012 c’era stata una prima risposta repressiva, con perquisizioni domiciliari contro gli stessi compagni e compagne oggi, martedì 14 luglio 2015, condannati in primo grado (clicca qui  per il comunicato del csa Magazzino 47 in merito):perquisizioni poi giudicati “immotivate”, poche settimane dopo, dal Tribunale del riesame, con la restituzione di computer, macchine fotografiche, videocamere, chiavette usb, volantini, adesivi e….pompe per biciclette, restituite ai legittimi proprietari.

L’intervista con Sergio Pezzucchi, legale dei compagni, che ha annunciato il ricorso in appello contro la condanna.

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da Radio Onda d’Urto