Brescia: GRAVE EPISODIO DI VIOLENZA RAZZISTA DELLA POLIZIA LOCALE… MA GIUSTIZIA NON E’ FATTA.
Un cittadino di origine algerina che stava recandosi alla moschea di via Corsica a Brescia per il primo giorno di ramadan è stato vittima di un feroce pestaggio venerdi’ 21 agosto, verso le ore 12,30 da parte della polizia locale. Abdallah, questo il suo nome, lavora come socio di una impresa che si occupa di ristrutturazioni edilizie, tinteggiatura e rivestimenti ed ha un regolare permesso di soggiorno; ha 38 anni. Arrivato in macchina con un amico nei pressi della rotonda di via Dalmazia, dove c’è l’accesso alla moschea Abdallah si è fermato per chiedere agli agenti di polizia locale che bloccavano l’accesso alla strada dove avrebbe potuto parcheggiare; mentre un vigile gli rispondeva, un altro si avvicinava al suo finestrino iniziando ad insultarlo ed a dirgli bruscamente di levarsi di torno. Lui pacatamente protestava per quel trattamento e l’agente cominciava a picchiarlo con pugni e schiaffi attraverso il finestrino, urlando di andarsene immediatamente. Abdallah a quel punto diceva all’agente che lo avrebbe denunciato ai carabinieri e avvertiva la propria socia di cio’ che stava accadendo. La signora gli diceva di restare li’ in attesa del suo arrivo e provvedeva a richiedere l’intervento dei carabinieri. Nel frattempo, di fronte a molti testimoni, arrivavano altri agenti di polizia locale che si univano al pestaggio di Abdallah, che veniva tenuto per il collo mentre un agente gli stringeva con forza i testicoli. La socia di Abdallah arrivava in tempo per assistere a questa scena dell’ aggressione. Poi il giovane ammanettato veniva portato nella cella di sicurezza della polizia locale, dove proseguivano le minacce e gli insulti di stampo razzista; Abdallah dopo ore senza alcuna assistenza, si sentiva male verso le ore 18 e veniva ricoverato al pronto soccorso per essere visitato. I medici riscontravano policontusioni da percosse e un trauma cranico, prescrivendogli l’uso di un collare ortopedico. Il mattino successivo veniva tradotto in tribunale per l’udienza che veniva rinviata a oggi. Ma Giustizia non è fatta. Il processo per l’aggressione razzista dei vigili urbani a danni di Abdallah, si è concluso con un patteggiamento. Abdallah è stato condannato a 4 mesi. Questa decisione dell’avvocato di Abdallah è il frutto del clima persecutorio nei confronti dei migranti creato in città dalla giunta Paroli-Rolfi.Per una vecchia condanna subita 10 anni fa, per resistenza a pubblico ufficiale mentre vendeva accessori contraffatti, Abdallah è stato costretto ad accettare questa soluzione, senza però ritrattare quanto dichiarato relativanmente all’aggressione subita. Lo stesso hanno sostenuto i testimoni che non hanno potuto deporre, per il rito processsuale scelto, ma lo hanno ribadito anche alla stampa.Abdallah è stato vittima di un’aggresssione razzista, questi sono i fatti in questione; non ci interessa se in passato il giovane e’ stato accusato e/o condannato per altri reati, noi siamo interessati a chiarire quanto accaduto venerdi’ 21 agosto 2009 nei pressi della moschea. E lo affermiamo per il comportamento che hanno tenuto i vigili urbani: minacce, insulti razzisti, botte. Non è un grande giorno per la giustizia di questa città. Un cittadino algerino è stato insultato, pestato, arrestato ed è stato condannato. Da parte nostra ribadiamo che non lasceremo passare sotto silenzio qualsiasi episodio razzista di questa giunta e dei vigili urbani, ormai divenuti un corpo che agisce nella completa impunità soprattutto nei confronti dei migranti.
COORDINAMENTO IMMIGRATI DI BRESCIA (Coordinamento delle associazioni di immigrati e antirazziste di Brescia)
fonte: Radio Onda d’Urto
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ma non gli si può dare fuoco a questi vigili in pubblica piazza?
Tutta la mia solidarieta’ a tutti/e gli/le immigrati/e e a tutte le persone che in italia subiscono queste violenze organizzate, atti criminali che ormai sono all’ordine del giorno. Purtroppo questo governo legittima queste violenze, siano esse razziste, sessiste o omofobiche. Vengo poche volte in italia, e spero sempre di meno, visto il livello di barbarie che il paese sta raggiungendo. Purtroppo una buona parte della popolazione italiana e’ indifferente o addirittura approva. Si respira un’aria terribile, e sopratutto le nuove generazioni sembrano molto di destra. Bisogna dare una svolta a questo paese perche’ e’ veramente vicino al baratro.
Nel contesto culturale del nord leghista un immigrato è anche uno del paese vicino. Nella provincia la propria identità culturale a volte non supera neanche i propri duemila metri quadri di terreno. Le persone si guardano con diffidenza anche da un lato opposto della strada. Se ci si sposta di qualche chilometro e si parla il proprio dialetto nessuno di ti capisce. Riescono a convivere solo inventandosi un nemico più grande, che viene da più lontano.
E’ l’arretratezza culturale, l’ignoranza, e diciamolo, l’intelligenza che in quelle persone ha oramai pochissimo uffizio il vero problema
Cioè lo pestano e condannano lui anzichè quelli che l’han picchiato?! Ma che è, la giustizia alla rovescia? E con quali imputazioni? Resistenza? Avrebbe dovuto spogliarsi e invitarli a menarlo, per caso? In ogni caso, visto che i reati ideologici vanno tanto di moda adesso ne propongo uno: “Vilipendio alla divisa”: un anno di carcere per chiunque commetta reato indossando una divisa dello Stato. Creado ci sia già (abuso di autorità) ma sarebbe interessante far notare a questi vigili che tutto il loro corpo è stato gravemente leso nella sua credibilità da questo loro scatto d’ira
avranno pure nomi cognomi ed indirizzi questi qua..