Brescia: Occuparono gli uffici della Asl, a processo nove ambientalisti
- ottobre 20, 2015
- in misure repressive
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Mercoledì 21 ottobre al tribunale di Brescia si terrà un’udienza preliminare per decidere sul rinvio a giudizio di nove attivisti di “Stop Biocidio Brescia” accusati tutti e nove ( tra cui due redattori di Radio Onda d’Urto e un operatore di CTV ) di occupazione e interruzione di pubblico ufficio e uno di loro anche di diffamazione.
Il blitz era scattato alle due di pomeriggio del 30 aprile 2014. Diverse decine di persone entrano con striscioni e cartelli negli uffici dell’Asl di Brescia e occupano l’ufficio del Direttore Generale dott. Carmelo Scarcella. Secondo gli ambientalisti Scarcella e l’Asl sono colpevoli di «aver minimizzato i risultati emersi dallo studio Sentieri e di aver sottovalutato le concentrazioni degli inquinanti nei parchi pubblici all’interno del sito Caffaro». In quel momento il direttore non c’era, ma convocò una delegazione il 9 maggio per un incontro di apertura.
Poi il 10 maggio gli attivisti avevano organizzato una manifestazione per chiedere bonifiche urgenti per Brescia e provincia.
Leggi qui la piattaforma della manifestazione del 10 maggio 2014
Qui la diretta di Radio Onda d’Urto in occasione del bliz
Nel frattempo l’Arpa, a distanza di dieci anni dalla prima indagine sullo stato della falda del Sin Brescia Caffaro ha pubblicato i risultati di una nuova campagna di monitoraggio delle acque sotterranee avviata nel giugno 2014 e conclusa nel 2015. Ne esce un quadro, se possibile, ancor più preoccupante con una falda gravemente ammalata per la presenza di diversi inquinanti, tossici e cancerogeni.
“Quindi non possiamo che leggere queste denunce come un atto politico – si legge in un comunicato diffuso dalla RAB – il tentativo, cioè, di ridurre una situazione così complessa e drammatica in una mera questione di legalità e ordine pubblico, ancora una volta per nascondere le proprie reiterate mancanze. Nonostante nessuno abbia più il coraggio di negare l’emergenza ambientale a Brescia, nonostante non sia più possibile negare la correlazione tra aumento di patologie tumorali e inquinamento, nemmeno da parte della stessa Asl bresciana (anche se permane l’abitudine a utilizzare sibilline perifrasi per descrivere questo nesso), se la protesta di cittadini e dei comitati esce dal binario della compatibilità con i percorsi decisi dalle istituzioni, questa va fermata, delegittimata e repressa.” Per questo fanno sapere i comitati presto si tornera’ in piazza tutti insieme per dire Basta Veleni.
Sentiamo Roberto Saleri della RAB e Marino Ruzzenenti storico ambientalista brescianao
Leggi qui il comunicato della Rete Antinocivita’ Bresciana