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Brindisi: Bobo e i disoccupati sono tornati liberi!

Dopo 8 .giorni di arresti , gli inquirenti hanno rimesso in libertà Bobo e i 17 disoccupati , ritenendo dopo i loro interrogatori insussistenti i morivi dell’arresto , anticipando il giudizio del Tribunale del Riesame convocato per lunedì prossimo in merito alla montatura orchestrata contro l’importante lotta dei disoccupati per il lavoro.
La Confederazione Cobas è lieta di festeggiare con Bobo e i disoccupati brindisini la ritrovata libertà e agibilità che, come ebbe a dire uno dei disoccupati, intervenendo in piazza al momento della mobilitazione contro gli arresti : “ questa provocazione non fa che rafforzare i motivi della nostra lotta , chiunque abbia pensato di disunirci colpevolizzandoci , non ha compreso di quanta coesione e solidarietà disponiamo”.
La Confederazione Cobas prende atto del tardivo ravvedimento su una decisione sbagliata e arbitraria , che però non ripaga le ansie e le difficoltà procurate agli arrestati e alle loro famiglie.
La Confederazione Cobas continua a denunciare l’illegalità dei mandati di arresto facili e fasulli, così come le relative inchieste spesso tramutate in “ teoremi”che , laddove portati davanti le Corti Giudicanti vengono sconfessati e messi all’indice del malcostume , degli abusi e degli sprechi giudiziari. La decisione degli inquirenti romani che, invece di rimettere in libertà gli 11 rastrellati il 15 ottobre vengono mantenuti in carcere”per resistenza” , è la conferma di questo agire disinvolto e coercitivo.
La Confederazione Cobas condanna l’azione strumentale e balorda del ministro Maroni di approfittare dei fatti del 15 ottobre per disporre misure liberticide come il “ fermo di polizia e l’uso delle armi in ordine pubblico”, oltre che “ la tassa sulle manifestazioni” e altre porcherie anticostituzionali .
La Confederazione Cobas è schierata contro qualsiasi tentativo di limitare le libertà fondamentali, prima tra tutta la libertà personale, ed è in campo per far fallire miseramente chi attenta allo stato di diritto, per la sua involuzione autoritaria in regine di controllo e sospetto.

CONFEDERAZIONE COBAS