Busto Arsizio: Insulti al reduce dei lager: "Sporco partigiano"
- settembre 25, 2007
- in antifascismo
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Angioletto Castiglioni, 84 anni, testimone della barbarie nazista, aggredito verbalmente in pieno centro da un gruppo di giovani neonazisti. Insulti al reduce dei lager: “Sporco partigiano”
A Busto, volenti o nolenti, si dovranno fare ancora a lungo i conti con neonazismo e dintorni, anche dopo il voto del consiglio comunale che sembrava aver sopito la questione con l’unanime condanna delle ideologie totalitarie. Sabato verso le ore 20 in pieno centro, in via Milano, Angioletto Castiglioni, 84enne partigiano e reduce dei lager nazisti, ha subito un’aggressione verbale da parte di una ventina di ragazzotti di estrema destra, per la maggior parte teste rasate, molti con svastiche tatuate sulle braccia o sul collo. «Sporco partigiano» gli ha sibilato in faccia uno di loro, con neanche un quarto dei suoi anni sulle spalle. Un insulto cui l’ex combattente della guerra di Liberazione ha risposto a testa alta ricordando il suo passato di combattente senza macchia, torturato e deportato nei campi della morte, a Flossenbürg. A due riprese il branco ha stretto da presso Castiglioni, già bersaglio anni fa di facinorosi. Solo l’intervento del capo dei naziskin, un giovane descritto come particolarmente alto e robusto, ha impedito che all’anziano reduce della Resistenza venissero messe le mani addosso.
Angioletto Castiglioni non desidera commentare quanto accaduto, anzi non voleva neppure che questa storia emergesse: non lui, che non desidera si faccia eccessiva pubblicità a questi comportamenti, ma altri hanno fatto giungere la notizia alla stampa. Lo si è dovuto convincere perchè presentasse un’informativa alla Digos in Commissariato. Del resto il suo, e lo ha ripetuto spesso a chi lo conosce, non vuole essere un ruolo di vittima, ma di testimone per chi non c’è più, per chi non tornò, per chi passò per il camino.
Angioletto Castiglioni non desidera commentare quanto accaduto, anzi non voleva neppure che questa storia emergesse: non lui, che non desidera si faccia eccessiva pubblicità a questi comportamenti, ma altri hanno fatto giungere la notizia alla stampa. Lo si è dovuto convincere perchè presentasse un’informativa alla Digos in Commissariato. Del resto il suo, e lo ha ripetuto spesso a chi lo conosce, non vuole essere un ruolo di vittima, ma di testimone per chi non c’è più, per chi non tornò, per chi passò per il camino.
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