Si è suicidato in cella il 25enne Stefano Rossi, detenuto per duplice omicidio a Parma. Lo conferma il suo avvocato Stefano Molinari, spiegando che è stato trovato morto nella sua cella nel carcere di via Burla. L’avvocato, che più volte ha chiesto che al giovane fosse riconosciuta la seminfermità mentale, non vuole commentare: “Sarebbe inutile”.
Il 25enne era in carcere per l’omicidio, avvenuto il 28 marzo 2006 della studentessa Virginia Fereoli, 17 anni, prima strangolata, poi accoltellata in un parco di Felino, e del tassista Andrea Salvarani, ucciso poche ore più tardi con un colpo di pistola alla testa.
“Nonostante ogni buona intenzione da parte dell’Amministrazione penitenziaria – denuncia Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del sindacato autonomo di polizia penitenziaria – quella delle morti in carcere resta un problema insoluto e, probabilmente, irrisolvibile, considerate le enormi carenze di personale di polizia penitenziaria e di altre figure professionali, oltre, ovviamente, al sovraffollamento”.
“In Italia – continua Durante – mancano 6.500 unità di personale tra agenti, sovrintendenti ed ispettori, in Emilia Romagna ne mancano 650. Anche a Parma mancano oltre cento unità di personale. Gli eventi critici, tra suicidi, tentativi di suicidio, aggressioni, gesti di autolesionismo e danneggiamento a beni dell’amministrazione – conclude – superano i 200 al giorno nei 206 istituti del nostro Paese”.
fonte: TMnews
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