Va avanti da una settimana ormai la protesta di centinaia di detenuti palermitani. Mancano i servizi essenziali e prendono posizione contro l’amministrazione del carcere.
Hanno indetto uno sciopero della fame 350 detenuti del padiglione nord della C.C. Pagliarelli di Palermo. Oggetto della contestazione, la mancanza di servizi essenziali. Vogliono l’acqua calda, la possibilità di poter fare la doccia tutti i giorni, di avere del cibo in quantità adeguate e selezionato e capi d’abbigliamento adatti alle temperature invernali.
Le richieste che fanno i detenuti risuonano forti e chiare contro la gestione della direttrice Francesca Vazzana, una gestione evidentemente poco attenta ai diritti di questi ultimi che, come qualcuno di loro dichiara, sono praticamente considerati numeri e non essere umani.
Di tanto in tanto la questione della cattiva gestione delle carceri italiani risale gli onori della cronaca, quando questo succede qualche politicante in cerca di visibilità fa finta di interessarsi alla questione senza ottenere nessun risultato rilevante.
Gli echi della protesta, però, sembrano essere arrivati pure al ministero della giustizia, ma anche in questo caso tutto tace. Da quelle parti forse in questi giorni sono stati troppo indaffarati a preparare la performance politica del ministro Orlando alla direzione del PD. Un Orlando tutt’altro che preoccupato della faccenda. Ma del resto in un paese in cui il dibattito politico, da dicembre ad ora, si è concentrato su legge elettorale e Virginia Raggi, non possiamo aspettarci di meglio.
Nel fra tempo c’è sempre qualcuno che anche dietro a delle sbarre cerca di alzare la testa e rivendicare diritti per poter vivere, con tutti i limiti del caso, una vita dignitosa.
da InfoAut