Con gli ultimi due suicidi avvenuti a Napoli e Reggio Emilia sale a 58 il bilancio dei detenuti che si sono tolti la vita nelle carceri italiane nel 2011, una media di un suicidio ogni 5 giorni, mentre sono in totale 164 ad oggi i decessi. Sabato scorso due detenuti si sono suicidati. Erano uomini con gravi problemi psichici. Il primo era stato protagonista, il giorno prima, di una vera e propria notte di follia seminando il terrore in diverse abitazioni ed accoltellando, nel tentativo di ucciderle, la compagna, la madre, la sorella e una vicina. I carabinieri – racconta Riccardo Polidoro, presidente dei ‘Il Carcere Possibile Onlus’ -lo hanno trovano chiuso in bagno con un grosso coltello. Si è impiccato nella casa circondariale di Poggioreale, riuscendo a fare un cappio con la coperta.
Il secondo era stato condannato, due settimane fa, a 20 anni di reclusione e 5 anni di cura in ospedale psichiatrico giudiziario, per aver ucciso con una pistola e un fucile a pompa, il 25 aprile, l’ex moglie, una vicina di casa e un conoscente. Si è impiccato nell’Opg di Reggio Emilia. “Due storie simili – spiega Polidoro – che hanno in comune anche l’assoluta incapacità del sistema penitenziario di garantire il necessario controllo in situazioni di accertata pericolosità. Se si consente ad una persona reclusa, a 24 ore da folli gesti, di togliersi la vita vuol dire che ormai lo stato di abbandono è totale”.
“Per la sopravvivenza dei detenuti, cioè per il cibo, oggi vengono spesi 3,95 euro al giorno, mentre per il trattamento 11 centesimi. Cifre – aggiunge – che non hanno bisogno di commenti e che lasciano comprendere come quello ‘stato di emergenza’ proclamato dal Consiglio dei Ministri il 29 marzo 2010 e poi prorogato per tutti il 2011, debba essere davvero affrontato, senza più alcun rinvio, con interventi concreti”.
fonte TMNews
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