Un’altra tragedia nelle carceri a conferma del fatto che l’emergenza è tutt’altro che superata. E’ accaduto venerdì pomeriggio a Fossombrone, protagonista è stato un detenuto campano, ristretto per omicidio e condannato a 22 anni con fine pena prevista nel 2022, si è impiccato con delle lenzuola alla finestra del bagno della sua cella.
Dura la reazione di Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che ne dà notizia: “L’ennesimo suicidio di un altro detenuto in carcere dimostra come i problemi sociali e umani permangono, eccome, nei penitenziari, al di là del calo delle presenze”.
Il sindacalista del Sappe sottolinea che “negli ultimi venti anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 117 tentati suicidi ed impedito che quasi 125mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze. Purtroppo a Fossombrone il pur tempestivo intervento del poliziotto di servizio non ha potuto impedire il decesso del detenuto”.
Il Sappe, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri, sottolinea: “La situazione nelle carceri resta allarmante. Altro che emergenza superata! Per fortuna delle Istituzioni, gli uomini della Polizia Penitenziaria svolgono quotidianamente il servizio in carcere – come a Fossombrone – con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità, pur in un contesto assai complicato per il ripetersi di eventi critici. Ma devono assumersi provvedimenti concreti: non si può lasciare solamente al sacrificio e alla professionalità delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria la gestione quotidiana delle costanti criticità del Paese”.
fonte: Il Corriere dell’Adriantico