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Carceri: Suicidi nel carcere di Lecce e Opera

Un detenuto di 55 anni di origine salentina si è impiccato nell’infermeria del carcere di Lecce. L’uomo doveva ancora scontare circa tre anni di pena. Ne danno notizia i sindacati di polizia penitenziaria Sappe e Osapp che rilevano che si tratta «del secondo suicidio avvenuto nel giro di qualche giorno nel carcere leccese, fatto questo che la dice lunga sull’attuale situazione vissuta all’interno del penitenziario». Sappe e Osapp denunciano che nel carcere salentino vi è una «drammatica situazione igienico-sanitaria derivante da un sovraffollamento che a Lecce, a fronte di 660 posti disponibili, vede la presenza di quasi 1400 detenuti».
Nella casa reclusione di Milano Opera un detenuto 47enne, ergastolano, di nazionalità straniera, si è impiccato. A darne notizia è Angelo Urso Segretario Nazionale della UIL PA Penitenziari. A quanto pare – scrivono dal sindacato – il detenuto ha approfittato del fatto che il compagno di cella era uscito per fruire dei passeggi per mettere in atto il proprio tragico proposito.
Ristretti Orizzonti, con una elaborazione di dati statistici del ministero, ricorda che negli ultimi dieci anni, dal 2000 al 2009, le persone dietro le sbarre che si sono tolte la vita sono state 568; nel decennio 1960-1969 furono “soltanto” cento.
«I motivi di questo aumento – spiega l’associazione – sono diversi: 40 anni fa i detenuti erano prevalentemente criminali ‘professionistì, che mettevano in conto di poter finire dentro ed erano preparati a sopportarne i disagi. Oggi buona parte della popolazione detenuta è costituita da persone provenienti dall’emarginazione sociale (immigrati, tossicodipendenti, malati mentali) spesso fragili psichicamente e privi delle risorse caratteriali necessarie per sopravvivere al carcere».

Comments ( 3 )

  • Anonymous

    vorrei ricordare ha quella persona che dice che loro che stanno fuori pensano a pagare i detenuti che stanno in carcere. il detenuto quando finisce la pena a casa sua arriva la bolletta da pagare per il soggiorno che ha fatto dentro. percio loro non stanno gratis in carcere.E con tutto cio’ stanno come bestie.

  • Questo è il risultata di come i diritti dei detenuti vengono calpestati…essere detenuto non significa perdere la dignità, parliamo di esseri umani, è bene ricordarlo, che stanno pagando per i loro errori!!
    In tale frangente l’ente garante dei diritti dei detenuti, dov’è?
    E’ solo un ente di rappresentanza, mi chiedo…
    Pensiamo al sovraffollamento, ai trattamenti che gli vengono riservati, pur di non vivere queste condizioni tragiche preferiscono togliersi la vita…e nonostante questi gesti “estremi”, nulla cambia!

  • Questo è il risultata di come i diritti dei detenuti vengono calpestati…essere detenuto non significa perdere la dignità, parliamo di esseri umani, è bene ricordarlo, che stanno pagando per i loro errori!!
    In tale frangente l’ente garante dei diritti dei detenuti, dov’è?
    E’ solo un ente di rappresentanza, mi chiedo…
    Pensiamo al sovraffollamento, ai trattamenti che gli vengono riservati, pur di non vivere queste condizioni tragiche preferiscono togliersi la vita…e nonostante questi gesti “estremi”, nulla cambia!