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Cariche della Polizia a Pomigliano. La testimonianza di Stefano Birotti (Rsu Fiom)

Cosa è successo alla manifestazione dei lavoratori della Fiat di Pomigliano?
Abbiamo fatto un’assemblea insieme ai lavoratori, dopo una serie di interventi si è convenuto di andare a bloccare l’autostrada. Appena arrivati nei pressi dello svincolo dell’autostrada due camionette della polizia si sono schierate in assetto anti-sommossa per impedire di presidiare l’autostrada. Non appena si sono avvicinati pur non avendo noi commesso nessun tipo di reazione hanno colpito con una manganellata un lavoratore, che per la violenza è svenuto. Quando ci siamo liberati dal blocco abbiamo occupato le corsie dell’autostrada Roma-Napoli. La polizia si è schierata nuovamente. Sono arrivati altri poliziotti. Si sono avvicinati. Noi abbiamo alzato le mani, ci siamo seduti e non abbiamo commesso alcun tipo di violenza. Loro ci hanno caricato nuovamente e hanno fermato 6 compagni. In questo momento i compagni non sono ancora stati liberati. La richiesta dei lavoratori è di avere un piano industriale, visto che Pomigliano e Termini Imerese sono gli unici stabilimenti del gruppo a cui non è stato assegnato un nuovo modello al contrario di altri, pur essendo quello di Pomigliano, a detta dello stesso Marchionne, ad altissimo livello di qualità, in grado di produrre modelli a basso impatto ambientale. A poche centinaia di metri abbiamo l’Elasis che è all’avanguardia nella ricerca sull’auto ecologica. Nonostante questo Marchionne ha dichiarato la possibile chiusura di Pomigliano e Termini Imerese. Da settembre abbiamo già fatto 15 settimane di cassa integrazione e non ci sono prospettive per il futuro.
Continueremo la lotta con estrema determinazione a partire da martedì che saremo davanti alla Rai. Siamo determinati ad andare fino in fondo.

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