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Carpi: durante il comizio di Salvini, settantenne ammanettato e portato in questura per uno striscione.

La città è stata blindata per il comizio di Salvini (120 fra PS e CC con reparti mobili di PS da Bologna e battaglioni dei CC da Bologna e Milano, pure cecchini sui tetti).
Un compagno di 70 ANNI è salito sul tetto di un’abitazione privata per esporre uno striscione e la polizia ha fatto subito irruzione, lo ha ammanettato usando la violenza, lo ha tenuto 3 ore in questura e lo ha rilasciato con una denuncia.
Sempre più uno Stato di polizia autoritario in cui il diritto di manifestare il proprio dissenso è azzerato.

riportiamo la testimonianza del blog Senza Quartiere

Martedi 14 maggio sera abbiamo assistito all’ennesima puntata del tour elettorale del Ministro degli Interni.

Eravamo a Carpi dove si è tenuto il comizio del leader leghista davanti a un Municipio transennato da più lati e circondato da un imponente schieramento di celere. Il palco, giusto a pochi metri da quella Piazza Martiri nella quale nel ’44 i fascisti ammazzarono 16 persone per rappresaglia.

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Il palco di Salvini.

Intorno alle 20:30 Umberto, pensionato settantenne e militante del Centro di Documentazione ISKRA, srotola uno striscione dal tetto dell’abitazione di alcuni parenti, a pochi metri dal Municipio per contestare la presenza del vice-premier Salvini.

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Immediata l’irruzione degli agenti della questura di Carpi nell’abitazione privata che, sotto lo sguardo indignato di parenti e amici, hanno ammanettato l’uomo e lo hanno trasferito immediatamente in questura.

Umberto verrà rilasciato solo dopo oltre 3 ore con una denuncia per grida e manifestazioni sediziose (art. 654 cp) a comizio e passerella già terminata.

Ne abbiamo raccolto la testimonianza in questo video:

Nel frattempo oltre un centinaio di manifestanti, in prevalenza giovani, contestavano l’ennesima passerella creando non pochi grattacapi alla militarizzazione dell’intero centro carpigiano.