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Caso Aldrovandi: Da sempre da sempre avvocati e poliziotti i nostri migliori alleati

L’ennesima querela, ai danni di Patrizia Moretti, non fa altro che ricompattare e motivare il Popolo di coloro che vogliono, a norma del DPR 737/81, la destituzione dal Corpo della Polizia di Stato dei Sigg. Forlani, Segatto, Pontani, Pollastri, Marino, Pirani, e Bulgarelli.
Da sempre gli avvocati del nutrito gruppo di condannati sono i nostri migliori alleati e consiglieri.
Comincio’ gia in Aula l’Avv. Trombini, quando con la sua richiesta di acquisizione dei verbali provoco’ il marasma e le condanne di tutti e quattro e poi altri due agenti di polizia, poiche’ emerse che il giornale della Questura era stato “taroccato”.
E ancora: il dott Marino testimoniava che la PM Guerra a fare quell’ispezione di cadavere proprio non ci volle andare: salto’ fuori una memoria difensiva della stessa PM davanti al CSM nella quale si sostanziava che era stata gabbata.
Fino a quel punto vi era stato un dubbio: chi mentiva? Gli Aldrovandi? La Polizia? O il PM Guerra?
Fu la Poliziopoli ferrrarese
Il Giudice Caruso e il Giudice Bighetti hanno stabilito che mentiva la Polizia di Stato, confermandolo ulteriormente con le successive condanne del dott Marino e del Sig. Bulgarelli.
Stavolta, pero’, l’ Avvocato Bordoni e il Sig. Forlani fanno di piu’ e molto di meglio.
Mentre il Questore Savina e il Questore Longo cercano e contattano la famiglia Aldrovandi in una meritoria opera di riconciliazione, il Sig, Forlani (doppiamente condannato, giova ricordarlo) pensa bene (anzi malissimo, Sig. Forlani) di querelare per l’ennesima volta.
Non solo: ma come l’Ispettore Pirani (a seguito della cui querela e poi assoluzione nei mie confronti, ho intentato causa al Ministero degli Interni, prorpio perche’ si e’ firmato “Ispettore della Polizia di Stato”), allo stesso modo il Sig. Forlani si qualifica come “appartenente alla Polizia di Stato”.
Un qualunque psicologo di prima mano potrebbe ben definire lo stato d’animo del Sig. Forlani: teme, ormai sempre piu’ fortemente, di non appartenere piu’ alla Polizia di Stato. Teme che, forse, possa proprio accadere.
Stavolta l’Avvocato Bordoni e il Sig. Forlani fanno ancora qualcosa di piu’: mentre come detto due Questori vanno a casa e, suppongo, li invitino alla celebrazioni per la Festa della Polizia a Ferrara e verosimilmemente anche ad un incontro con il Capo della Polizia Prefetto Manganelli, Il Sig. Forlani e l’Avvocato Bordini vanno a rompere le uova nel paniere che i Vertici con tanta pazienza e dedizione stanno cercando di mettere assieme.
Il Sig. Forlani cioe’ DE FACTO SI PONE IN NETTO CONTRASTO CON I VERTICI DELLA POLIZIA, adottando azioni in contrapposizione con questi.
Ne consegue pertanto che come accade in tutte le Aziende (e la Polizia di Stato e’ una Azienda, con tanto di Consiglio di Amministrazione) chi e’ in contrasto con i Capi deve dimettersi. O essere cacciato.
Pertanto, Dott. Savina, dott. Longo, Prefetto Manganelli, noi alle Vostre celebrazioni non ci verremo. Non parteciperemo alla Messa. Non ci sara’ riappacificazione.
La permanenza nel Corpo dei condannati per il Caso Aldrovandi lo rende in modo lampante impossibile, inattuabile, incociliabile.
Se volete far pace con noi tutti, non c’e’ che una strada: destituzione dal Corpo della Polizia di Stato di tutti i condannati.
E noi useremo tutti i mezzi leciti per raggiungere tale sacrosanto diritto civile.
Gli amici di Federico, il Popolo del Blog, l’esercito dei querelati invita la famiglia Aldrovandi a disertare la manifestazione per la Festa della Polizia a Ferrara.
Invita tutti gli uomini di buona volonta’ che hanno a cuore la Giustizia, il Bene e le Istituzioni ad ingegnarsi e parteciapre ad ogni iniziativa perche’ sia raggiunto l’obiettivo finale: la destituzione dal Corpo della Polizia di Stato.
Invita la Famiglia Aldrovandi ad una “contro Festa della Polizia di Stato” da tenersi sempre a Ferrara nel nel sesto anniversario della morte di Federico indicendo conferenze stampe, dibattiti, laboratori di idee.
Siamo pronti ad aiutarli.
Che condannati e condannandi sparino pure le loro ultime disperatissime cartucce: noi metteremo a segno il botto finale.
A questi, tutti, noi rispondiamo facendo nostre le parole del Mahtma Gandhi che, convocato da Vicere’ di India perche’ le manifestazioni di protesta proseguivano (stante bastonature, uccisioni e violenza gratuita) alla domanda che “Cosa pensa di pretendere ed ottenere dalla Corona”? , Gandhi rispose: “Semplice! Che facciate le valige e ve ne andiate”.
Contro questa determinazione, non ci sono querele in grado di fermarci.

MAURO CORRADINI (amico di Federico, pluri querelato, membro del Comitato Verita’ per Aldro, membro della Comunita’ di Sant’Egidio)