Sono ormai 15 le persone disposte a testimoniare sulle violenze della polizia contro il giovane inerme e innocente. La scena è stata ripresa da alcuni residenti e trasmessa dalla trasmissione “Chi l’ha visto”. Ma Gugliotta si trova ancora recluso nel carcere di Regina Coeli
Mercoledì 5 maggio, dopo la finale di Coppa Italia giocata da Roma e Inter, un ragazzo di 25 anni, Stefano Gugliotta, è stato fermato distante dallo stadio Olimpico mentre era in motorino con un amico da un agente di polizia che ha cominciato a picchiarlo senza motivo. L’amico è riuscito a scappare ma Gugliotta è stato accerchiato da altri agenti che hanno continuato l’opera del primo collega. Per i legali il giovane sarebbe stato scambiato per un’ altra persona che aveva partecipato a scontri post partita. La scena è stata ripresa da alcuni residenti e trasmessa dalla trasmissione “Chi l’ha visto” e ora sono 15 le persone disposte a testimoniare. Gugliotta si trova ora recluso nel carcere di Regina Coeli. Intanto sono stati dentificati tre agenti che hanno partecipato al pesatggio.
La storia risale a mercoledì 5 maggio, dopo la finale di Coppa Italia giocata da Roma e Inter, un ragazzo di 25 anni, Stefano Gugliotta, è stato fermato distante dallo stadio Olimpico mentre era in motorino con un amico da un agente di polizia che ha cominciato a picchiarlo senza motivo. L’amico è riuscito a scappare ma Gugliotta è stato accerchiato da altri agenti che hanno continuato l’opera del primo collega.
Per il legale il giovane, Cesare Piraino, sarebbe stato scambiato per un altra persona che aveva partecipato a scontri post partita. In realtà Gugliotta stava andando via da un pub dove aveva festeggiato il compleanno del cugino e non aveva visto la partita allo stadio.
Alcuni residenti della zona nella quale è avvenuto il pestaggio hanno ripreso la scena con un telefonino, ritrasmesso poi dalla trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto?, e ora sono salite a 15 le persone disposte a testimoniare sull’accaduto. Il caso sta assumendo anche un carattere politico, è intervenuto anche il ministro dell’Interno Roberto Maroni il quale si è unito nella richiesta di fare piena luce al presidente della Provincia el Lazio Nicola Zingaretti e al governatore del Lazio Renata Polverini.
Il capo della polizia Antonio Manganelli ha disposto un’indagine, mentre la procura di Roma, su richiesta del legale di Gugliotta Cesare Piraino, ha dato il via ad un’inchiesta e ha affidato alla questura il compito di indagare sull’operato degli agenti tre dei quali sarebbero stati già identificati.
Stefano Gugliotta rimane comunque rinchiuso nel carcere di Regina Coeli e ieri ha ricevuto la visita di una delegazione di parlamentari che hanno accertato le sue condizioni. Lesioni ad una gamba e a un braccio, un dente rotto ma soprattutto una condizione psicologica che non lascia tranquilli. Per la polizia il ragazzo avrebbe precedenti penali per rapina e una sanzione amministrativa per uso di cocaina. Per l’avvocato difensore però ciò non sarebbe vero così come risulterebbe dal certificato dei carichi pendenti.
Mercoledì 5 maggio, dopo la finale di Coppa Italia giocata da Roma e Inter, un ragazzo di 25 anni, Stefano Gugliotta, è stato fermato distante dallo stadio Olimpico mentre era in motorino con un amico da un agente di polizia che ha cominciato a picchiarlo senza motivo. L’amico è riuscito a scappare ma Gugliotta è stato accerchiato da altri agenti che hanno continuato l’opera del primo collega. Per i legali il giovane sarebbe stato scambiato per un’ altra persona che aveva partecipato a scontri post partita. La scena è stata ripresa da alcuni residenti e trasmessa dalla trasmissione “Chi l’ha visto” e ora sono 15 le persone disposte a testimoniare. Gugliotta si trova ora recluso nel carcere di Regina Coeli. Intanto sono stati dentificati tre agenti che hanno partecipato al pesatggio.
La storia risale a mercoledì 5 maggio, dopo la finale di Coppa Italia giocata da Roma e Inter, un ragazzo di 25 anni, Stefano Gugliotta, è stato fermato distante dallo stadio Olimpico mentre era in motorino con un amico da un agente di polizia che ha cominciato a picchiarlo senza motivo. L’amico è riuscito a scappare ma Gugliotta è stato accerchiato da altri agenti che hanno continuato l’opera del primo collega.
Per il legale il giovane, Cesare Piraino, sarebbe stato scambiato per un altra persona che aveva partecipato a scontri post partita. In realtà Gugliotta stava andando via da un pub dove aveva festeggiato il compleanno del cugino e non aveva visto la partita allo stadio.
Alcuni residenti della zona nella quale è avvenuto il pestaggio hanno ripreso la scena con un telefonino, ritrasmesso poi dalla trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto?, e ora sono salite a 15 le persone disposte a testimoniare sull’accaduto. Il caso sta assumendo anche un carattere politico, è intervenuto anche il ministro dell’Interno Roberto Maroni il quale si è unito nella richiesta di fare piena luce al presidente della Provincia el Lazio Nicola Zingaretti e al governatore del Lazio Renata Polverini.
Il capo della polizia Antonio Manganelli ha disposto un’indagine, mentre la procura di Roma, su richiesta del legale di Gugliotta Cesare Piraino, ha dato il via ad un’inchiesta e ha affidato alla questura il compito di indagare sull’operato degli agenti tre dei quali sarebbero stati già identificati.
Stefano Gugliotta rimane comunque rinchiuso nel carcere di Regina Coeli e ieri ha ricevuto la visita di una delegazione di parlamentari che hanno accertato le sue condizioni. Lesioni ad una gamba e a un braccio, un dente rotto ma soprattutto una condizione psicologica che non lascia tranquilli. Per la polizia il ragazzo avrebbe precedenti penali per rapina e una sanzione amministrativa per uso di cocaina. Per l’avvocato difensore però ciò non sarebbe vero così come risulterebbe dal certificato dei carichi pendenti.
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