Un poliziotto del commissariato romano di Primavalle è stato arrestato con l’accusa di tortura e falso ideologico per la vicenda di Hasib Omevoric. Il 36enne era precipitato il 25 luglio scorso dalla finestra della sua abitazione durante una perquisizione dai contorni poco chiari. L’ordinanza del gip, notificata dalla squadra mobile, prevede la misura cautelare domiciliare.

All’agente Andrea Pellegrini è contestato l’aver causato all’uomo, sordomuto, «un verificabile trauma psichico in virtù del quale precipitava nel vuoto dopo aver scavalcato il davanzale della finestra della stanza da letto nel tentativo di darsi alla fuga per sottrarsi alle condotte violente e minacciose in atto nei suoi confronti».

Ciò sarebbe avvenuto «con abuso dei poteri e in violazione della funzione, nel corso dell’attività volta all’identificazione» e con «il compimento di plurime e gravi condotte di violenza e minaccia».

Secondo le ricostruzioni contenute nell’ordinanza del giudice per le indagini preliminari (gip), una volta entrato nella casa di Omerovic e dopo averlo identificato, un agente l’aveva schiaffeggiato, aveva preso un coltello da cucina e gliel’aveva puntato contro. Quando Omerovic si era rifugiato nella propria stanza, l’agente aveva sfondato la porta e l’aveva costretto a sedersi su una sedia. Gli aveva poi legato i polsi con il cavo della corrente di un ventilatore, continuando a minacciarlo con il coltello; l’aveva inoltre fotografato a torso nudo, anche mentre era legato alla sedia. Dopo ha continuato a minacciarlo e insultarlo.

Secondo il gip, questo comportamento avrebbe fatto sì che Omerovic entrasse in uno «stato di forte sconvolgimento psichico» e che per questo vedesse il vano della finestra come l’unica possibile via di fuga dalle violenze che stava subendo. L’ordinanza però ipotizza che Omerovic confidasse sulla possibilità di rimanere sul davanzale, e non intendesse necessariamente gettarsi di sotto.

La storia è venuta alla luce a settembre scorso grazie alla denuncia dell’associazione 21 luglio, che si batte per il superamento dei campi rom e i diritti delle persone identificate con tale origine. Il 12 settembre il caso è stato al centro di una conferenza stampa alla Camera con la famiglia, il deputato Riccardo Magi (+ Europa) e l’avvocato Arturo Salerni.