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Cassazione conferma condanna per i fatti del 14 dicembre 2010 a Roma

La 6° Corte Penale della Cassazione ha confermato la ragion di stato che vuole Mario Miliucci condannato a 2 anni e 6 mesi.

Accusato di resistenza a pubblico ufficiale, è stato l’unico a subire una dura condanna, che secondo molti, è dovuta al “pesante” cognome, essendo Mario il figlio di Vincenzo Miliucci, storico antifascista romano, tra i fondatori dell’Autonomia di Via dei Volsci e della Confederazione Cobas.

Perchè nonostante la limpidezza del ricorso e delle arringhe della difesa che evidenziano :

– l’errore giudiziario, che vuole Mario colpevole dell’accusa “di aver scagliato sampietrini e dato fuoco a un blindato PS” , nonostante il vicequestore Giordano lo scagioni in aula “non ricoscendo in lui l’autore”: del resto Mario era stato fermato ( e pestato a sangue) da solo e   lontano da piazza del Popolo,epicentro degli scontri ;

– l’arbitrio della Corte di 1° grado, che non assolve Mario da quella primaria accusa, contestandogliene un’altra a fronte di un video PS prodotto in udienza e a cui è stata negata alla difesa la perizia : la procedura prevede che la Corte avuta notizia di altro presunto reato lo rimetta  alla Procura tramite il PM di udienza, che deciderà o meno di formulare l’ipotesi di reato per il successivo rinvio a giudizio;

– la negazione delle attenuanti che avrebbero consentito a Mario la condizionale : quelle generiche di ” aver preso parte ad eventi con la folla in tumulto” e di più , Mario è incensurato.

Abusi di procedura e contenuto insanabili, su cui la Cassazione avrebbe dovuto intervenire ” cassando” le sentenze e rinviando a nuovo giudizio Mario, invece se n’è lavata le mani mantenendo questo obbrobrio giudiziario, visto che si tratta di un figlio del popolo, di un ribelle, e non di uno della casta.

Di questo procedere, di siffatte ingiustizie, è lungo l’elenco che connota la complicità del potere giudiziario con gli altri poteri, che dispongono in continuità la prepotenza dello Stato che si avvale di leggi liberticide ai danni della legittima protesta sociale: leggi e sentenze di cui l’Italia è pluricondannata dalle Corti di Giustizia Europea e Internazionale.

Ora per Mario si aprono le porte del carcere. Ovvero, le leggi vigenti( compresa l’ultima in corso di approvazione) prevedono le ” misure alternative” al carcere per la tipologia di condanna subita da Mario.

A Mario e ai suoi genitori Simonetta e Vincenzo, tutta la nostra più viva, sincera e fraterna solidarietà e complicità

Mario Libero!!! Liberi Tutte/i

Le lotte non si arrestano!!!

 

Ai  microfoni di Radio Onda d’Urto  Vincenzo Miliucci. Ascolta o scarica