Catania: sgomberato il centro popolare occupato “Colapesce”
- giugno 04, 2019
- in centri sociali, misure repressive, sgombero
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Sgomberato a Catania dalla polizia il Centro popolare occupato Colapesce, l’ex Hard Rock Cafè nella zona delle Pescheria, che da circa un anno e mezzo era diventato il quartier generale di un centinaio di ragazzi di sinistra che avevano trasformato quello stabile abbandonato (di proprietà di Unicredit) in un ritrovo per i bambini e i ragazzi del vicino rione popolare Angeli Custodi, ma anche un presidio di solidarietà e accoglienza.
L’ex Hard Rock Cafè era stato occupato il 17 gennaio dl 2018 con un urlo di gioia ribelle e una ventata di azione popolare, quella di una nuova fase politica avviata per «maturare nell’autogestione, crescere nell’analisi politica, sperimentare nell’intervento politico, alimentando e concretizzando un po’ di più quel sogno che ci lega, quello della possibilità di un altro mondo possibile ma soprattutto necessario». Dietro questo programma, ambizioso e coraggioso, i ragazzi della Comunità Resistente Piazzetta, gruppo nato spontaneamente, parlando, elaborando, discutendo e sognando dalle parti di piazza Santa Maria di Gesù, e passato dalle parole, dalle elaborazioni, dalle discussioni alla realizzazione dei sogni.
Il Cpo Colapesce tanto per cominciare ha recuperato l’edificio. Via tonnellate di rifiuti e carcasse di animali che ammorbavano il quartiere, lavori di recupero, di ristrutturazione, di restauro. Ed ecco l’incanto, il Cpo Colapesce è diventato punto di riferimento delle famiglie della zona, dei bambini, di chi ha bisogno di un aiuto, di un sostegno. E di altro ancora.
Il Cpo è stato in questo anno e mezzo un moltiplicarsi di iniziative, tutte concrete, serie, vere. Ma anche con un taglio fortemente umano. Feste, regali ai bambini del quartiere, musica per i più grandi e poi quel cercare di essere presenti, tra la gente. Poi c’è nel Cpo c’era attenzione per chi ha bisogno di sostegno giuridico o sindacale, senza distinzione di colore, di pelle. Si è cercato di aprire una palestra e si ragionava anche su un ambulatorio.
Oggi l’intervento della Digos ha messo fine a questo esperimento sociale tra le proteste dei giovani del Cpo e la delusione dell gente del quartiere.
da La Sicilia
Sabato 8 giugno è stata organizzata una manifestazione contro lo sgombero con appuntamento alle 17.00 in via Etnea.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto Damiano del CPO Colapesce Ascolta o scarica
CONTRO LO SGOMBERO DEL CPO COLAPESCE!
Stamattina abbiamo ricevuto dai residenti del quartiere la notizia che decine e decine di poliziotti stavano sigillando le porte del CPO Colapesce.
Il CPO Colapesce è uno spazio liberato nel cuore della pescheria, l’ex hard rock cafè abbandonato 13 anni fa al degrado e riaperto nel gennaio dell’anno scorso da ragazze e ragazzi che, senza finanziamenti e contando solo sulle proprie tasche e le proprie energie, hanno deciso di riqualificarlo, renderlo agibile e attivare all’interno decine di attività. Doposcuola popolare, sportelli medici e contro lo sfruttamento sul lavoro, a sostegno dei senza casa e delle famiglie in difficoltà sono solo alcune delle iniziative che, in modo assolutamente gratuito, abbiamo portato avanti in questi mesi.
Il CPO Colapesce è uno spazio necessario in un quartiere abbandonato e senza servizi, in cui decine di giovani e meno giovani, disposti a dedicare il proprio tempo al miglioramento delle condizioni di vita di tutte e tutti, potrebbero dare molto. L’Unicredit, proprietaria dell’immobile, invece, con la complicità della questura e il silenzio assordante dell’amministrazione, ha deciso che quell’enorme spazio debba rimanere vuoto e inutilizzato, diventare nuovamente luogo di abbandono e degrado, ma noi non ci stiamo.
Da stamattina siamo in presidio permanente davanti al nuovo cancello saldato dalla polizia davanti la porta d’ingresso, nel pomeriggio continueremo le nostre attività sulla strada, proprio qui davanti al CPO in Via Cristoforo 10 e alle 20,00 riprenderemo il nostro presidio con interventi e testimonianze. Saremo qui anche in tutti i prossimi giorni, fino a sabato almeno, quando sfileremo per le strade del nostro quartiere e della nostra città.
Invitiamo tutte e tutti a unirsi a noi, a dimostrare all’Unicredit e alle istituzioni complici della speculazione bancaria che Catania non è la città che vogliono raccontarci, fatta solo di mafia e degrado. Catania è la citta del mutuo soccorso, della solidarietà, dell’antimafia sociale, di centinaia di persone decise a cambiare le cose.
Possono chiudere un luogo riaperto, ma non ci fermeranno. Le nuove generazioni di questa città, insieme a tante e tanti altri, sono pronte a riprendersi tutto, dal diritto a incontrarsi e organizzarsi a quello dei quartieri popolari di avere servizi e luoghi d’incontro.
Rimanete sintonizzati con noi, partecipate al presidio permanente e alle attività che proporremo giorno dopo giorno, siateci sabato, alle 17,00 davanti l’ingesso di Villa Bellini in Via Etnea, per manifestare insieme a noi. Vi aspettiamo!
IL CENTRO POPOLARE NON SI TOCCA, LO DIFENDEREMO CON LA LOTTA!