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Catanzaro 28 ottobre 2012

Ciao Mario,
rispondo alla tua gradita lettera del 15 ottobre. Il problema qui a Catanzaro con la posta, è interno, con ritardo viene portata alla posta e con ritardo viene rilasciata per consegnarla.
Dopo la lettera di un avvocato, c’è stato un lieve miglioramento.
Quando sarai pronto insieme a Pamela, ci manderai il libro che hai scelto. Ti ringrazio per l’input su Pianosa e Asinara, mi auguro che risponda qualcuno; l’oblio non può sotterrare le barbarie del 41 bis in questi posti perché l’omertà istituzionale nasconde e preme per una riapertura di queste due Auschwitz. Anche qui stiamo aspettando il libro “Le urla a bassa voce”, abbiamo fatto le domandine per comprarlo, ma questo ufficio funziona al rallentatore.
Ho riferito il tuo messaggio a Claudio, sul sindacato. E’ paradossale che organizzazioni che si sgolano a parlare di diritti, poi lasciano una parte della società senza tutela. Sono del parere che bisognerebbe togliere tutti i cordoni che rendono in sindacati istituzionalizzati, così dovranno darsi da fare ad essere dalla parte dei cittadini e non dei poteri, perchè se lo facessero sparirebbero dalla scena. Ma ormai tra il sindacato e un gruppo di potere del profitto, la differenza è molto poca, pensano anche loro al profitto e al potere.
Il tuo giudizio sul mio scritto sarà molto istruttivo, vorrei capire se questo pensiero che sto acquisendo è giusto.
Una settimana fa ho finito di leggere “I lagher dei Savoia”, l’orrore puro, nascosto nei libri di storia, e a scuola insegnano una favola unitaria che è una menzogna costruita su un genocidio. Ti mando questi scritti di un mio compagno, che viene perseguitato da 20 anni dall’apparato repressivo, se ti interessa avere altre notizie tecniche puoi telefonare al suo avvocato Dominici di Roma.
La DNA di Grassi, ormai onnipotente e intoccabile, fanno quello che vogliono, e chi malauguratamente finisce nelle loro mire, è finito lui e la sua famiglia.
Credo meritano la tua attenzione per inserirli nel sito che curi sulla repressione.
Ti mando il secondo scritto del corso, che nella mia precedente non avevo messo nella lettera.
Il Professore Umberto Veronesi ha fatto una bella cosa, ha comprato una pagina del Corriere della Sera per uno spot sull’abolizione dell’ergastolo. Ha rilasciato una rivista su Panorama sulla campagna che sta conducendo, tra le righe ho letto che il partito radicale si è schierato, sarebbe una buona cosa se lo facesse anche Rifondazione Comunista, perché noi qui dentro facciamo campagna in favore di Rifondazione, ma quando vedono che il segretario Ferrero in tv diventa isterico se gli toccano una virgola dell’apparato repressione; vuole acquisire visibilità mettendosi parte civile nel processo sulla trattativa a Palermo; non si schiera in nessuna apertura legislativa contro queste leggi oppressive, sarà difficile convincerli, quando inizierà la campagna elettorale.
Se si schierasse in questa campagna per l’abolizione dell’ergastolo, credo che la visibilità sarebbe molto di più del processo teatrale di Palermo, che alla fine sarà un nulla di fatto.
Cavalcare le campagne di linciaggio non portano da nessuna parte, vedi la fine che sta facendo Di Pietro.
Credo che la gente è stanca di questi linciaggi mediatici, fondati su una menzogna che nasconde la realtà, ma sono funzionali agli interessi del partito sicuritario e il potere economico che gestisce il Paese.
Se partecipi al convegno del 16 e 17 novembre che si svolgerà nell’aula magna della Bocconi di Milano, fammi sapere il tuo giudizio sul dibattito che ci sarà.
Le firme si raccolgono anche tra i carcerati, ti mando il modulo, per spedirlo con chi sei in contatto.
Credo di averti detto tutto, ti saluto con un forte abbraccio ciao a presto
Pasquale
Claudio e Francesco ricambiano i tuoi saluti

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