Cesare Battisti trasferito nel carcere di massima sicurezza di Rossano
Cesare Battisti, ex militante dei Proletari Armati per il Comunismo, è stato trasferito nel reparto Alta Sicurezza AS2 del carcere di Rossano, in Calabria. Ha lasciato il penitenziario di Massama, Oristano, sabato sera. Ne danno notizia i suoi legali, gli avvocati Davide Steccanella e Gianfranco Sollai.
Nei giorni scorsi, il Dap ha respinto, il ricorso dei difensori per un regime detentivo più mitigato da scontare a Roma o Milano. Gli avvocati hanno così annunciato che il 23 settembre prossimo è fissata l’udienza davanti al Tribunale di sorveglianza di Cagliari sull’istanza di revoca dell’isolamento, che di fatto viene però revocato con il trasferimento in Calabria, dopo la quarantena legata al Covid.
Da giorni Battisti è entrato in sciopero della fame, contro il perdurare dell’isolamento, nonostante questa pena accessoria rispetto agli ergastoli sia scaduta oltre un anno fa. Il trasferimento a Rossano, de facto, aggira l’isolamento, ma i problemi comunque non mancano, come sottolineano gli stessi difensori: “a Rossano Battisti andrebbe a finire in alta sorveglianza con un gruppo di detenuti per reati connessi allo jihadismo: la finalità risocializzante e rieducativa della detenzione viene messa nel cassetto, i principi costituzionali non si rispettano. Quanto al mantenimento della classificazione in Alta sorveglianza 2, c’è da chiedersi quali sono gli elementi che fanno ritenere al Dap che Battisti, dopo oltre 40 anni dai fatti, sia tuttora pericoloso”.
L’intervista all’avvocato Davide Steccanella, uno dei legali di Cesare Battisti. Ascolta o scarica