In questi giorni di quarantena, ogni volta che salgo sulla terrazza del palazzo, la vedo, si staglia lontana, quasi all’orizzonte, bianca, enorme, immobile, inutile… è la “vela di Calatrava” monumento allo spreco costato 250 milioni (Caltagirone)…
la guardo e non posso fare a meno di pensare alle altre centinaia di milioni, anzi di miliardi, di soldi pubblici buttati in opere inutili o per favorire privati amici degli amici, come la torre di Parnasi acquistata dalla provincia, o al TAV.
La guardo e non posso fare a meno di pensare che siamo il paese della corruzione dei soldi buttati nelle tasche di squallidi palazzinari che ci hanno depredato, dalla Val d’Aosta a Lampedusa, degli appalti pubblici per gli amici e poi delle bustarelle, dei 150 MILIARDI di evasione fiscale, dei 200 MILIARDI di fatturato delle organizzazioni criminali.
La guardo e non posso fare a meno di pensare agli F35 che anche adesso, oggi, continuiamo ad acquistare.
La guardo e non posso fare a meno di pensare ai 37 miliardi di tagli alla sanità, alla carenza di ventilatori polmonari, di mascherine, di posti letto di terapia intensiva, agli ospedali chiusi a decine in questi anni, all’assalto del privato alla salute.
Qui sotto casa un grande centro medico privato pubblicizza “esami diagnostici al costo del ticket senza lista di attesa” ed è vero, 3 o 4 giorni una TAC.
Come è stato possibile se non con una regia precisa? Una cosa così non succede per caso.
La guardo e penso a quegli infermieri o OSS che lavorano negli ospedali pubblici ma che sono dipendenti o peggio “collaboratori” di aziende private, quasi sempre coop, che prendono il 15 il 20 % in meno dei loro colleghi di reparto quando poi si scopre che le coop, dalla regione, si fanno pagare il 20% in più per ogni addetto, perché “il privato deve fare profitto”…un costo in più per tutti noi e ancora altri, troppi, lavoratori impoveriti.
Li chiamano eroi, adesso, perché salvano le vite di tutti, anche di chi ha rubato, di chi ha corrotto, di chi ha distrutto quello che un tempo era il miglior sistema sanitario nazionale al mondo, anzi oggi sono proprio loro quelli che invocano la sanità pubblica e magari riescono a farsi fare il tampone anche se asintomatici o appena hanno un colpo di tosse, ma certo LORO hanno bisogno di sapere per salvaguardare le proprie famiglie, e smuovono mari e monti per averli e ci riescono, le pagine dei giornali tutti i giorni ci parlano di un VIP, di un politico, di un calciatore e della sua fidanzata che sono positivi ma che stanno bene, ma se il tampone lo chiede una persona qualsiasi, di quelle magari che le tasse gli vengono detratte dalla busta paga, gli si risponde che vengono fatti solo a chi sta così male da essere ricoverato e come sappiamo, per molti è stato tardi.
Ci hanno chiuso in casa, per proteggere i nostri anziani, dicono, ma sono quegli stessi anziani pensionati che, per il 60% almeno, prendono la minima e si destreggiano ai limiti della sopravvivenza… un paese che non si è mai preoccupato per gli anziani oggi si riempie la bocca, sbavante, di una retorica che fa vomitare solo a sentirla.
La guardo e non posso fare a meno di pensare, alle stagioni infinite di lotte che abbiamo attraversato, contro questo sistema capitalista, contro padroni e fascisti, le multinazionali, le dittature nel mondo, il potere costituito, le istituzioni totali, la corruzione e le ingiustizie, le disuguaglianze, contro i venduti di quella finta sinistra che disprezza i poveri e gli ultimi, penso a quei posti abbandonati che abbiamo occupato e restituito alla comunità e che poi ci hanno tolto con la forza.
La guardo e non posso fare a meno di pensare al carcere, alle botte, ai morti, alle torture, alla paura, a quanto ci è costato stare dalla parte dei più deboli.
La guardo e non posso fare a meno di pensare a Genova a Carlo e a quello che è venuto dopo.
LA GUARDO E NON POSSO FARE A MENO DI PENSARE…
CHE PER NOI E’ SEMPRE 25 APRILE
ORA E SEMPRE RESISTENZA
AUGURI A CHI RESISTE ANCORA
PS: a tutti quelli che non fanno altro che commentare, “ma voi dove eravate quando…?” ecco a voi dico: noi ci siamo sempre stati, dove eravate voi piuttosto? levateve dar cazzo