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CIE – Come contrastare i trattenimenti illegittimi?

Intorno all’emergenza sbarchi ed allo stato di emergenza proclamato, all’istituzione di nuovi Cie Temporanei e ad un permanente desiderio di risolvere con un diritto speciale le questioni dell’immigrazione hanno preso piede, oggi più di ieri, prassi illegittime relative alla privazione della libertà personale nei confronti dei migranti tunisini sbarcati a Lampedusa e richiusi facendo passare moltissimo tempo prima che il giudice convalidi il trattenimento. Nessuna garanzia di difesa, nessun rispetto per l’art 13, commi 2 e 3, della Carta Costituzionale.
Dal momento dello sbarco, del rintraccio e dell’inizio della limitazione della libertà, a quello dell’adozione dei provvedimenti di trattenimento passano giorni o settimane che non vengono computati nelle 96 ore – dall’inizio della restrizione della libertà – per la convalida. Questo rende illegittimo il trattenimento e le successive proroghe.
In sostanza si è instaurata una prassi per cui le Questure fanno decorrere i termini dal momento in cui vengono notificati gli atti, mentre il periodo precedente non conterebbe di privazione della libertà non verrebbe conteggiato
Ecco quindi il provvedimento con il quale il Giudice di Pace di Torino non ha prorogato il trattenimento con relativo verbale di udienza e una memoria, redatta dall’Avv. Guido Savio, utile a diffondere la cultura della difesa dei diritti fondamentali e contrastare prassi illegai e illegittime in atto nei CIE.
Si ringraziano l’Avv. Guido Savio ed il Prof. Fulvio Vassallo Paleologo per la collaborazione