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Como, la polizia provoca i migranti in lotta e i solidali

Continua la lotta contro le frontiere e per la libertà di movimento dei migranti e delle migranti che da mesi stazionano nel parco adiacente alla stazione ferroviaria di Como, aspettando il momento giusto per tentare il passaggio in Svizzera su uno dei treni che attraversano il confine.

Da domenica sera i migranti hanno attuato un boicottaggio dei pasti e dall’assistenza “offerti” da Caritas e Croce Rossa all’ex Stecav, in protesta contro quelle che hanno percepito istituzioni finalizzate al controllo nei loro confronti.

Istituzioni in nessun modo animate alla risoluzione dei problemi che essi espongono e che coincidono sostanzialmente con la rottura del divieto di attraversamento del confine.

Contestualmente alcuni solidali hanno organizzato una tenda con cucina da campo dove i migranti potessero rifocillarsi senza passare per le forme di accoglienza pietista, e continuare a poter cosi sostenere l’attesa del momento giusto in cui provare a passare il varco.

La GDF è a questo punto intervenuta, una volta che la situazione poteva incanalarsi su un binario pericoloso (Ventimiglia insegna?), provvedendo a intimidire chi difendeva la legittimità della cucina o anche solo provava ad esporre uno striscione solidale, e oggi andando direttamente a impedire che i migranti potessero accedere ai pasti (vedi i video all’interno di questa quantomeno fantasiosa ricostruzione di uno dei principali quotidiani comaschi)

Già qualche settimana fa scrivevamo che razzismo e pietismo sono in questa vicenda facce della stessa medaglia, ovvero del controllo sui corpi e sui desideri dei migranti. Nelle scorse settimane tante dichiarazioni si sono sovrapposte, da quelle dei fascistelli locali che hanno effettuato un grottesco presidio a centinaia di metri dalla stazione per ribadire l’insensata pretesa di una “Como ai comaschi” a quelle di Alfano che dopo aver gongolato per la decisione di creare una forza di sicurezza comune europea alle frontiere del Mediterraneo ha intimato ai migranti di lasciare la città lariana, a quelle di esponenti di Caritas che parlano di strumentalizzazioni non vedendo il loro ruolo di primi sabotatori della volontà dei migranti.

Oggi come ieri, mentre i migranti vengono svuotati della capacità cognitiva da parte di tante voci che li danno come strumentalizzati da sedicenti no borders nel loro rifiuto dell’accoglienza pietista, ribadiamo che l’unico aiuto reale ai migranti è immaginarsi forme di sostegno attivo al loro desiderio di passare il confine. Tutto il resto è, nel migliore dei casi, semplicemente inutile.

da InfoAut