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Chi controllerà l’escalation militare di Israele?

La più grande manipolazione mediatica che si può operare sulla tragedia in corso in Medioriente è azzerare la memoria e cancellare ogni contesto. Il governo israeliano afferma di aver dichiarato guerra, ma la sua guerra contro i palestinesi è iniziata più di 75 anni fa e non è mai cessata.

di Federico Giusti

Il capo del Comando meridionale dell’esercito di Israele, ministro della Difesa fino al Marzo 2023,  Yoav Galant ha  rilasciato alcune dichiarazioni a seguito dello stato di guerra emanato dal Governo in risposta all’attacco militare palestinese.

Si preannuncia il blocco totale di Gaza e il mancato rispetto degli elementari diritti umani a tutela della popolazione civile, si preannuncia nel silenzio assenso dei media e dei governi occidentali il silenzio assenso ad una operazione che mira evidentemente a colpire il popolo palestinese senza distinzione alcuna.

Niente energia, niente cibo, niente acqua, niente gas; tutto chiuso” E la Giustificazione ? “Abbiamo a che fare con bestie umane e saranno trattate come tali”.

Un blocco totale avrebbe ripercussioni immediate su anziani, malati e bambini\e, affamerebbe la popolazione lasciandola, se prolungato nel tempo,  al freddo nei mesi invernali.

Nel frattempo gli Usa in supporto ad Israele hanno già inviato le portaerei di ultima generazione e intensificato il rifornimento dei sistemi di arma all’esercito di Israele

Lucio Caracciolo di Limes ha diffuso in queste ore un video per descrivere la situazione, quanto accade in Palestina è parte integrante della Guerra Grande che vede Usa e Nato opporsi su scala globale

In nome della guerra totale al terrorismo la società israeliana ha messo da parte i suoi conflitti interni, per mesi il governo in carica è stato contestato nelle piazze in difesa della Costituzione israeliana. Non è casuale il sostegno immediatamente accordato dall’opposizione alla escalation militare appena iniziata.

Veniamo da mesi nei quali i coloni hanno occupato terre e case palestinesi sparando su civili inermi espropriandoli dei loro pochi averi

Sono migliaia i minorenni palestinesi incarcerati, centinaia i feriti con menomazioni permanenti, una situazione volutamente sottovalutata dall’Ue e dall’opinione pubblica internazionale, l’occupazione militare di Israele, i continui embarghi contro Gaza sono le cause di questa ultima escalation militare e dell’attacco dei miliziani sul territorio israeliano che ha colto di sorpresa l’intelligence israeliana.

Hamas ha ottenuto consensi crescenti e al pari degli Hezbollah ha creato ospedali, scuole, strutture sociali dopo il fallimento dell’ANP dilaniata tra sudditanza all’Occidente e vasti fenomeni corruttivi che hanno allontanato una popolazione affamata e costretta a vivere in condizioni disumane in pochi metri quadrati dove la densità della popolazione è tra le piu’ alte del mondo.

Sono due anni che l’esercito di Israele entra nei territori occupati incarcerando migliaia di palestinesi con la detenzione amministrativa senza alcun capo di accusa, non siamo certo solo noi a sostenerlo ma perfino l’Ispi  – Istituto per gli studi di politica internazionale – che denuncia l’autentica mattanza di palestinesi. Quando vivi sotto occupazione e perfino andare a lavoro o a un ospedale ti viene impedito, quando coloni uccidono contadini palestinesi senza mai essere imputati e puniti, la risposta militare della resistenza palestinese (cosi’ definita anche da Lucio Caracciolo ) resta la sola soluzione praticabile. Non dimentichiamo l’irruzione dell’esercito di Israele e dell’esercito di frontiera nelle moschee con violenze inaudite a una folla pacifica di fedeli. Hamas è considerata una organizzazione terroristica dalle Nazioni Unite ma per i palestinesi resta invece una guida indiscussa.

Dovremmo chiedere alla comunità ebraica italiana cosa pensa di questi fatti vista la loro scesa in campo a favore della risposta militare di Israele tacendo su quanto avvenuto nei luoghi di culto musulmani.

In nome della guerra totale al terrorismo la società israeliana ha messo da parte i suoi conflitti interni, per mesi il governo in carica è stato contestato nelle piazze in difesa della Costituzione israeliana. Non è casuale il sostegno immediatamente accordato dall’opposizione alla escalation militare appena iniziata.

Veniamo da mesi nei quali i coloni hanno occupato terre e case palestinesi sparando su civili inermi espropriandoli dei loro pochi averi

Sono migliaia i minorenni palestinesi incarcerati, centinaia i feriti con menomazioni permanenti, una situazione volutamente sottovalutata dall’Ue e dall’opinione pubblica internazionale, l’occupazione militare di Israele, i continui embarghi contro Gaza sono le cause di questa ultima escalation militare e dell’attacco dei miliziani sul territorio israeliano che ha colto di sorpresa l’intelligence israeliana.

Hamas ha ottenuto consensi crescenti e al pari degli Hezbollah ha creato ospedali, scuole, strutture sociali dopo il fallimento dell’ANP dilaniata tra sudditanza all’Occidente e vasti fenomeni corruttivi che hanno allontanato una popolazione affamata e costretta a vivere in condizioni disumane in pochi metri quadrati dove la densità della popolazione è tra le piu’ alte del mondo.

Sono due anni che l’esercito di Israele entra nei territori occupati incarcerando migliaia di palestinesi con la detenzione amministrativa senza alcun capo di accusa, non siamo certo solo noi a sostenerlo ma perfino l’Ispi  – Istituto per gli studi di politica internazionale – che denuncia l’autentica mattanza di palestinesi. Quando vivi sotto occupazione e perfino andare a lavoro o a un ospedale ti viene impedito, quando coloni uccidono contadini palestinesi senza mai essere imputati e puniti, la risposta militare della resistenza palestinese (cosi’ definita anche da Lucio Caracciolo ) resta la sola soluzione praticabile. Non dimentichiamo l’irruzione dell’esercito di Israele e dell’esercito di frontiera nelle moschee con violenze inaudite a una folla pacifica di fedeli. Hamas è considerata una organizzazione terroristica dalle Nazioni Unite ma per i palestinesi resta invece una guida indiscussa.

Dovremmo chiedere alla comunità ebraica italiana cosa pensa di questi fatti vista la loro scesa in campo a favore della risposta militare di Israele tacendo su quanto avvenuto nei luoghi di culto musulmani.

Se l’esercito israeliano si annovera tra i principali del mondo per armi e tecnologie, è evidente la difficoltà di fronteggiare la guerriglia palestinese e libanese, da qui la decisione di un blocco totale che annienterà la popolazione palestinese di Gaza e dei territori occupati.

Non si tratta di parteggiare per Hamas ma di leggere invece la realtà, come fanno gli esperti della geopolitica, senza omissioni e prendendo atto che Hamas è diventata egemone nella resistenza palestinese.

Se oggi si votasse in Israele il governo di destra forse uscirebbe sconfitto, una guerra totale probabilmente rafforzerà la destra estrema attualmente al potere in Israele.

Chiamare in ballo l’Iran come responsabile dell’attacco di Hamas è strumentale alla guerra permanente che Israele vuole condurre nei territori palestinesi, in Libano e anche contro il paese sciita considerato una minaccia per tutti gli accordi militari ed economici sottoscritti da Israele con le monarchie del petrolio nel Golfo Persico.

Cosa possiamo fare noi occidentali?

Intanto mobilitarci per impedire una escalation militare contro i territori occupati, prendere atto che le politiche israeliane stanno solo alimentando la guerra visto che la guerra contro i palestinesi viene combattuta ogni giorno con arresti, uccisioni, occupazioni arbitrarie nel silenzio della opinione pubblica e il sostegno dei Governi anche europei.

Il sostegno alla Palestina oggi è indispensabile per quanto possa essere identificato con il sostegno al terrorismo internazionale, isolando e sottoponendo al pubblico ludibrio ogni voce fuori dal coro con l’ accusa di essere filo terroristici, e quindi agenti del male. Tutto ciò potrà essere disinnescato solo riportando i fatti e negando la vulgata ufficiale che ormai parla della inevitabile risposta di uno stato democratico e occidentale contro “bestie umane”

da l’interferenza

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