Dal 25 giugno alcuni detenuti della sezione AS3 del carcere di Cosenza hanno iniziato lo sciopero della fame per la mancata chiusura della relazione di sintesi da parte del GOT, relazioni che dovevano essere redatte già da diversi mesi, e in assenza delle quali è impossibile poter accedere ai benefici penitenziari.
Queste problematiche erano già emerse durante l’ispezione che fece lo scorso aprile l’on. Anna Laura Orrico con un esponente della nostra associazione, ed erano state segnalate nell’interrogazione che la stessa ha presentato al Ministro della giustizia e che, ad oggi, non ha ricevuto ancora alcuna risposta.
Quello che rivendicano è di poter avere riconosciuti i propri diritti. Da fonti “ufficiose” pare che lo sciopero della fame sia stato interrotto il 12 luglio e nei prossimi giorni dovrebbero ottenere la chiusura delle relazioni di sintesi. Riteniamo paradossale che di fronte alla commissione di reati, come misura sanzionatoria e risarcitoria, le persone vengano della libertà per poi essere lasciate in uno stato di alienazione e inazione per tutta la durata della carcerazione. L’obiettivo che lo stato si dà attraverso il sistema penale è quello di “rieducare” chi ha sbagliato al rispetto delle leggi e del vivere civile, ma questo obiettivo non può essere perseguito se lo stato stesso, attraverso chi amministra la giustizia viola e tradisce l’art. 27 della Costituzione. Un po’ come quel padre che pretende che il figlio smetta di fumare, con la sigaretta fumante in bocca.
Il mondo cambia con il nostro esempio non con la nostra opinione.
Associazione Yairaiha Onlus