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Cospito sempre più grave: “È caduto e si è rotto il naso, è su una sedia a rotelle”

Angelica Milia, dottoressa che segue Alfredo, ha comunicato all’avvocato Falvio Rossi Albertini il peggioramento delle condizioni di salute di Cospito

Da 98 giorni è in sciopero della fame e la preoccupazione per la sua vita è tanta. La situazione di Alfredo Cospito ”è in lento peggioramento, ormai termoregola malissimo, ha 4-5 maglie addosso, tre paia di pantaloni, ha sempre freddo. Non ce la fa più ad uscire e camminare nell’ora d’aria, si sente molto debole tanto che sta utilizzando la sedia a rotelle a questo lo avvilisce molto. Tutti i valori sono i calo e c’è rischio di edema cerebrale”. È questo il quadro clinico constatato  Angelica Milia, dottoressa che segue Alfredo che ha visitato in carcere l’anarchico e riferito al difensore, l’avvocato Flavio Rossi Albertini.

Cospito è in sciopero della fame dal 20 ottobre per protestare contro il regime del 41 bis a cui è sottoposto nel carcere di Sassari. Regime che gli è stato applicato per l’attentato commesso, senza causare danni a cose e persone, alla caserma dei carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, nel 2006, Cospito ha perso circa 40 chili di peso, di cui dieci nell’ultima settimana. Attentato che non causò morti o feriti, ma che venne giudicato come strage politica, riqualificazione del reato che ha portato all’applicazione del carcere duro. ”Ieri mentre faceva una doccia verso le 23.30 è caduto a terra e ha sbattuto la faccia, si è rotto il naso ed è stato portato al pronto soccorso – ha spiegato il medico – Gli hanno rimesso a posto la frattura scomposta e gli hanno dato antidolorifici”.

Ieri la Direzione generale dei detenuti e del trattamento del Dap, in un documento inviato all’avvocato Flavio Rossi Albertini, scriveva che “risulta a questa Direzione che le condizioni del detenuto Alfredo Cospito al momento siano stabili e che lo stesso riferisca benessere psico-fisico”. Documento visionato e riportato dall’Agi, in cui si evidenzierebbe dunque che le condizioni di Cospito non sono preoccupanti. “Il soggetto appare tranquillo”, si legge ancora nel documento che è una risposta alla richiesta della difesa di spostare Cospito in un altro penitenziario con annesso centro clinico che a Sassari non c’è. “Continua le attività sociali e usufruisce del tempo di permanenza nel cortile passeggi. Assume periodicamente degli integratori alimentari”. E ancora: “È regolarmente seguito sia dal cardiologo di fiducia che dal cardiologo della Asl sassarese e le prescrizioni di entrambi vengono scrupolosamente osservate. In caso di necessità, la richiesta di trasferimento presso altro Istituto penitenziario dotato di servizio assistenziale intensivo potrà essere avanzata dal competente dirigente sanitario dell’Istituto”.

Il messaggio vocale inviato da Angelica Milia, dottoressa che segue Alfredo, a Flavio Rossi Albertini legale di Cospito Ascolta o Scarica

L’intervista di Radio Onda d’Urto alla dottoressa Angelica Milìa, raggiunta subito dopo la visita all’interno del carcere di Bancali (Sassari). Ascolta o scarica

aggiornamento 27 gennaio

L’udienza in Cassazione sul ricorso presentato dalla difesa di Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto in regime di 41bis nel carcere di Sassari e in sciopero della fame da quasi 100 giorni, è stata anticipata al 7 marzo. Ne ha dato notizia questa mattina il legale di Cospito, l’avvocato Flavio Rossi Albertini, che aveva depositato un’istanza per chiedere di anticipare l’udienza a causa delle condizioni di salute dell’anarchico: inizialmente l’udienza era stata fissata infatti per il 20 aprile.

Visto il silenzio drammatico del Guardasigilli Carlo Nordio, pur interpellato con appelli e interrogazioni parlamentari sul caso Cospito, chi si batte per revocare il 41bis e impedire la morte in carcere dell’anarchico  Luigi Manconi si è rivolto a Papa Francesco. L’ex parlamentare in prima fila per difendere i diritti di Cospito si è rivolto al Pontefice chiedendo un intervento sulla vicenda. “Caro Papa Francesco, vorrei parlarle di un uomo che soffre“. Inizia così l’appello di Manconi.

 

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