Cpr di Gradisca: Durante le proteste la polizia ha ammazzato un ragazzo recluso.
Un cittadino georgiano di 20 anni, rinchiuso nel Cpr di Gradisca, è deceduto nel primo pomeriggio del 18 gennaio all’ospedale di Gorizia. Le associazioni mettono sotto accusa le forze dell’ordine.
Ieri, durante una protesta delle persone recluse, la polizia – in antisommossa – ha picchiato violentemente chi resisteva.
Secondo le voci dall’interno, uno di loro è stato picchiato violentemente. Oggi è morto, come conferma anche l’ospedale, dove era stato portato.
Da dentro, chiedono di diffondere questo video. Lo diffondiamo in piena solidarietà con tutti i reclusi e con un grande dolore per la morte di una persona, la prima persona a morire nel ri-aperto Cpr di Gradisca.
In memoria di quest’uomo, ancora senza nome, di Majid, morto nel 2013 a seguito delle proteste che portarono alla distruzione del Cie.
Seguiranno aggiornamenti, per capire le dinamiche e le responsabilità. Per ora sappiamo solo quello che già sapevamo: nei lager si muore.
*** aggiornamenti delle 20.30 (18.01.2020) ***
Un gruppo di solidali si è trovato stasera sotto il Cpr di Gradisca ed è riuscito a comunicare con i reclusi. Le persone rinchiuse hanno negato che ci sia stata una rissa tra di loro, come invece riportano i giornali. Secondo i reclusi, sono stati picchiati dalla polizia.
Il ragazzo che è morto voleva rientrare in Georgia. Secondo una prima ricostruzione pare che sia stato portato fuori dal Cpr, poi di nuovo al Cpr, dove è stato picchiato, da lì in ospedale, da dove è tornato morto. Pare che la moglie, che si trova in Georgia, sia già stata informata della morte, da altri reclusi o amici.
Che tutti i Cpr vengano distrutti.
fonte: https://nofrontierefvg.noblogs.org/post/2020/01/18/a-gradisca-si-muore-sappiamo-chi-e-stato/
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Le persone trattenute raccontano che ieri c’è stata una protesta, è intervenuta la polizia pestando e arrestando un cittadino georgiano. Questa mattina è stato riportato al CPR e messo nella cd “zona rossa” e nel pomeriggio ha avuto un malore.
Stiamo raccogliendo maggiori informazioni, non sappiamo ancora il nome e l’età, sappiamo solo che prima di essere trasferito a Gradisca era trattenuto al CPR di Bari. Le persone con le quali siamo in contatto ci dicono che in questo momento sta saltando la corrente elettrica e non sanno se riescono a mantenere i contatti con i legali.