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CPR di Ponte Galeria: un luogo di abusi sistematici da chiudere immediatamente

Ancora una volta sono le proteste dei reclusi ad accendere i riflettori sul CPR di Ponte Galeria, che continua a rappresentare un luogo dove vengono sistematicamente violati i diritti umani, anche in virtù di leggi inique e anticostituzionali che ancora non siamo riusciti a far abrogare.

cpr ponte Galeria

Dopo l’incendio di venerdì scorso, che ha interessato quattro sezioni dell’area maschile, e le rassicurazioni delle Forze dell’Ordine relativamente all’agibilità della struttura, ieri al momento dell’ingresso dei Consiglieri regionali Bonafoni e Capriccioli, avvenuto su spinta delle/gli attiviste/i, si è palesata la menzogna. La situazione riscontrata è di assoluta invivibilità, soprattutto rispetto alle sezioni interessate dalle proteste, dove i reclusi sono costretti a rimanere, dormendo all’addiaccio fra i residui dell’incendio.

Non solo, quindi, si trovano rinchiusi senza aver commesso alcun reato, ma sono persino costretti a correre seri rischi per la loro salute.
Ma la rivolta paga, così come è fondamentale accendere i riflettori su quanto accade: stanotte 28 migranti in attesa di identificazione sono stati liberati per “alleggerire” la struttura al collasso. A loro auguriamo buona fortuna, di vivere ed essere felici dove preferiscono, di superare frontiere e muri.

Non ci stancheremo mai di ripetere che i CPR sono istituzioni totali, da sempre teatro di ingiustizie e abusi su persone che vengono private illegittimamente della propria libertà.

Come attiviste/i continueremo a monitorare quello che avviene all’interno, denunciando i soprusi e pretendendone l’immediata e definitiva chiusura.
#maipiùcie

ADIF, Astra Puzzle Lab, Baobab Experience, Campagna Lasciatecientrare, Restiamo Umani, Associazione Senza Confine