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Criminalizzare chi dissente

Esprimiamo piena solidarietà e vicinanza agli anarchici messinesi che, a pochi giorni dal corteo No Ponte del 2 ottobre a Messina, sono stati denunciati e minacciati dalle forze dell’ordine. Il semplice attacchinaggio di volantini che inneggiavano alla Resistenza popolare contro chi vuole distruggere l’area dello Stretto di Messina ha portato a perquisizioni e a denunce per istigazione a delinquere e a disobbedire alle leggi, imbrattamento, resistenza a pubblico ufficiale. La sproporzione tra l’azione e la reazione non ci sorprende, e si innesta in un’ondata intimidatoria e repressiva che, dalla fase di preparazione della manifestazione villese del 19 dicembre scorso, monta sempre più, arrivando perfino alla pretesa di identificare chi semplicemente partecipa alle riunioni della Rete No Ponte… L’intento è chiaro e segue un cliché vecchio e stantio: criminalizzare le aree più radicali del movimento per creare spaccature, divisioni, e contemporaneamente intimidire quelle più moderate, inculcando nella popolazione la convinzione che sia impossibile, oltreché inopportuno, opporsi alle imposizioni. Siamo vicini e solidali con le vittime di queste azioni repressive, ben consapevoli che attacchi come questi non riusciranno a fermare chi combatte per la difesa del proprio territorio e dei beni comuni…

Rete No Ponte