“Daspo ai cantanti che parlano di politica in Rai”. Lo propone la Lega
- febbraio 16, 2024
- in misure repressive
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Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, il leghista Alessandro Morelli propone il “Daspo” per gli artisti che sul palco “fanno politica”
Il senatore leghista Alessandro Morelli, sottosegretario alla presidenza del consiglio propone l’introduzione di un daspo per i cantanti che parlano di politica. Lo ha affermato in una intervista dal quotidiano Libero, Morelli dove dichiara di aver proposto al governo di prevedere un “daspo” come azione temporanea allontanamento per quegli artisti che, a Sanremo e più in generale nei programmi Rai, esprimono pareri politici anziché limitarsi a cantare e suonare.
“Quello è il Festival della canzone italiana ed è vergognoso che venga utilizzato e sfruttato da chi dovrebbe solo cantare e invece fa altro: fa della propaganda politica eutilizza quel palco per fini diversi da quelli della musica” e “non solo per Sanremo” ma “per tutti i palcoscenici Rai“.
Morelli non cita mai esplicitamente Ghali e il suo “Stop al genocidio” a fine esibizione e neppure l’appello per il “cessate il fuoco” a Gaza di Dargen D’Amico, ma il riferimento è abbastanza esplicito.
Dopo le polemiche per l’intervento a gamba tesa dell’ambasciata israeliana contro le parole di Ghali e il comunicato dell’ad Roberto Sergio a sostegno di Israele (letto in diretta da Mara Venier), con tanto di proteste davanti alle sedi Rai, il sottosegretario leghista ha pensato bene di proporre l’estensione del Divieto di accedere alle manifestazioni sportive anche per i cantanti e gli artisti che prendo parte alle trasmissioni televisive della tv pubblica.
“Gli artisti – dichiara Morelli – dovrebbero salire sul palco, fare la loro bella esibizione e andarsene“. Per questo, a suo avviso, “sarebbe utile pensare a una sorta di Daspo per chi utilizza quel palco per fini diversi da quelli della musica. Un artista lì fa musica, non fa politica”.
Chi esprime il suo pensiero e la sua opinione dovrebbe pertanto essere tenuto fuori dai programmi televisivi. Una misura che, per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, dovrebbe essere applicata “non solo al Festival di Sanremo”: “Secondo me – aggiunge – chi fa politica utilizzando il palcoscenico Rai deve stare fuori dalla Rai per un periodo di ‘limbo’“. “Faccio notare che oggi – insiste Morelli – non parliamo delle canzoni ma delle posizioni politiche estremiste di alcuni cantanti, quelli che hanno scambiato il palco dell’Ariston con un Circolo Arci qualunque“.
Dopo le parole di Morelli, la cantante Fiorella Mannoia ha deciso di utilizzare i propri social media per esprimere le sue opinioni in merito. Sulla sua pagina di Instagram ha condiviso una scheda che cita le parole del senatore leghista che con Libero si è lamentato di quei cantanti che a Sanremo parlano di politica anziché limitarsi a fare la loro “bella esibizione e andarsene” (queste le parole di Morelli). Ma l’artista, accanto alle parole di Morelli, ha aggiunto la faccina di un clown, un pagliaccio… Eloquenti anche le parole scelte per la didascalia, in cui si legge: “Le pernacchie si possono fare?”
La stessa scheda che riporta le parole di Morelli con l’emoji del pagliaccio era stata condivisa qualche ora prima rispetto a Mannoia proprio da Samuele Bersani, che l’ha piubblicata tra le sue Storie di Instagram.
Piero Pelù, invece, in una Storia di IG ha scritto: “Una volta ci davate pure l’olio di ricino… Quando c’era lui eravate più seri”.
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