Ddl 1660 Sicurezza: Passa in commissione l’emendamento leghista che inasprisce le pene per chi si oppone alle grandi opere
- luglio 10, 2024
- in misure repressive
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Via libera in commissione alla proposta della Lega che inasprisce le pene per chi si oppone alle cosiddette grandi opere considerate strategiche.
Le commissioni riunite Giustizia e Affari costituzionali della Camera hanno dato il via libera al cosiddetto “emendamento anti No Ponte, No Tav”, voluto dal leghista Igor Iezzi , che per il nuovissimo reato di “terrorismo della parola” – così viene definito nel testo – prevede un inasprimento delle pene “se la violenza o minaccia è commessa al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di un’infrastruttura strategica“.
Pene fino a 27 anni di carcere per chi protesta in modo “minaccioso” contro le grandi opere come Tav e ponte sullo Stretto, e anticipo delle spese legali per le forze dell’ordine accusate di reati “inerenti al servizio”, come ad esempio gli atti di violenza sui manifestanti.
Queste due degli emendamenti voluti dalla Lega e approvati come modifica al dl sicurezza in discussione nelle Commissioni parlamentari. Praticamente le pene già previste per chi manifesta in modo “minaccioso o violento” vengono aumentate allorché la manifestazione sia contro una grande opera: un’aggravante che non dipende dalle modalità ma dalla motivazione della manifestazione, giudicata incostituzionale dalle opposizioni.
Mobilitate le associazioni e comitati, che nelle scorse settimane avevano organizzato presidi e sit in contro la nuova norma e rimangono determinati. “Non ci faremo intimorire”, promettono. “L’approvazione di questo emendamento conferma l’atteggiamento arrogante, ostile e antidemocratico del governo e ci fa pensare a una nuova ondata di repressione in arrivo – spiega Peppe Marra, storico attivista del comitato No Ponte – ma questo non basterà a farci tirare indietro. Non rinunceremo alla mobilitazione e ad opporci in tutti i modi all’apertura dei cantieri”
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