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Ddl 1660 Sicurezza: Passa in commissione l’emendamento leghista che inasprisce le pene per chi si oppone alle grandi opere

Via libera in commissione alla proposta della Lega che inasprisce le pene per chi si oppone alle cosiddette grandi opere considerate strategiche.

Le commissioni riunite Giustizia e Affari costituzionali della Camera hanno dato il via libera al cosiddetto “emendamento anti No Ponte, No Tav”, voluto dal leghista Igor Iezzi , che per il nuovissimo reato di “terrorismo della parola” – così viene definito nel testo – prevede un inasprimento delle pene “se la violenza o minaccia è commessa al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di un’infrastruttura strategica“.

Pene fino a 27 anni di carcere per chi protesta in modo “minaccioso” contro le grandi opere come Tav e ponte sullo Stretto, e anticipo delle spese legali per le forze dell’ordine accusate di reati “inerenti al servizio”, come ad esempio gli atti di violenza sui manifestanti.

Queste due degli emendamenti voluti dalla Lega e approvati come modifica al dl sicurezza in discussione nelle Commissioni parlamentari. Praticamente le pene già previste per chi manifesta in modo “minaccioso o violento” vengono aumentate allorché la manifestazione sia contro una grande opera: un’aggravante che non dipende dalle modalità ma dalla motivazione della manifestazione, giudicata incostituzionale dalle opposizioni.

Mobilitate le associazioni e comitati, che nelle scorse settimane avevano organizzato presidi e sit in contro la nuova norma e rimangono determinati. “Non ci faremo intimorire”, promettono. “L’approvazione di questo emendamento conferma l’atteggiamento arrogante, ostile e antidemocratico del governo e ci fa pensare a una nuova ondata di repressione in arrivo – spiega Peppe Marra, storico attivista del comitato No Pontema questo non basterà a farci tirare indietro. Non rinunceremo alla mobilitazione e ad opporci in tutti i modi all’apertura dei cantieri

 

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