«Se sarà possibile, il governo approverà venerdì al Consiglio dei ministri il decreto rifiuti che introduce il reato per punire chi imbratta i muri» lo ha detto ieri il premier Silvio Berlusconi in conferenza stampa. La linea su cui penserebbe di agire il Governo prevederebbe più poteri in deroga ai comuni per la videosorveglianza (anche degli edifici privati) e la possibilità talora di procedere anche d’ufficio contro chi imbratta e sporca muri di case e palazzi, pubblici e privati, con l’ipotesi di introdurre sanzioni più pesanti di quanto non preveda attualmente il codice penale. L’uso delle videocamere – prevede la bozza – deve rigorosamente tenere conto delle norme che proteggono la privacy, per cui si potrebbe accedere ai dati solo e unicamente se c’è una denuncia per imbrattamento da parte della vittima o di chi legalmente la rappresenta. Quanto alle sanzioni: si parla di una multa fino a 10mila euro e la possibilità di procedere d’ufficio quando dall’imbrattamento derivi un danno al decoro dell’ambiente. Massimo fissato a 30mila euro. Non è escluso che in alternativa alla multa il giudice possa disporre un’altra pena: la permanenza domiciliare o il lavoro di pubblica utilità nell’ambito degli interventi di ripristino dei palazzi danneggiati, predisposti dal comune o da enti di assistenza sociale.
Share this: