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Detenuto tunisino di 35 anni si impicca nel carcere “Pagliarelli" di Palermo

Nelle carceri siciliane è il quarto suicidio di un detenuto dall’inizio di settembre, il secondo a Palermo nell’ultimo mese. A togliersi la vita è stato Mohamed Nahiri, 35 anni.
L’uomo si è impiccato domenica notte alle sbarre del bagno della sua cella con un lenzuolo. Intorno alle 3, Nahiri ha afferrato il lenzuolo della sua branda, l’ha bagnato e si è impiccato alle sbarre della finestra del bagno. I suoi sette compagni di cella si sono accorti di quanto accaduto solo ieri mattina, quando non c’era più nulla da fare. Il magistrato di turno non ha ritenuto necessario disporre l’autopsia.
Mohamed Nahiri era arrivato al Pagliarelli nel maggio scorso. Ad Augusta, dove era rinchiuso dal 2007, Nahiri aveva avuto alcuni problemi con gli altri carcerati e con il personale penitenziario che avrebbe aggredito in più di un’occasione. Finito in cella per l’omicidio di un connazionale a Roma, il tunisino sarebbe uscito nell’ottobre del 2019. Neanche al Pagliarelli Nahiri aveva intrecciato buoni rapporti con i compagni, tanto da essere trasferito qualche settimana fa in un’altra cella, nella quale dormivano in otto.
Un mese fa, un altro caso simile all’Ucciardone. A uccidersi era stato Alex Pantano, 38 anni, torinese, accusato di spaccio e furto. I poliziotti penitenziari lo hanno trovato impiccato alla finestra con i pantaloni del pigiama. Prima, altri due detenuti si erano tolti la vita a Messina e ad Agrigento.
Da inizio anno sale a 146 il totale dei “morti di carcere”: 50 detenuti si sono suicidati, 1 è stato ucciso (il 24enne Abbedine Kemal, “pestato” nel carcere di Opera il 23 giugno scorso da persone non ancora identificate e poi deceduto in ospedale per le ferite riportate), 29 sono morti per “cause da accertare” ed i restanti 66 per “cause naturali”.
L’età media dei suicidi era di 35 anni, quella dei morti per cause diverse dal suicidio di 41 anni.
42 dei “morti di carcere” erano stranieri, 104 italiani. 3 le donne: Loredana Berlingeri, 44 anni, morta per un’infezione il 4 marzo nel carcere di Reggio Calabria; Adriana Ambrosini, 24 anni, suicida nell’Opg di Castiglione (Mn) il 3 aprile scorso ed Elena D., 30enne deceduta il 12 luglio nel carcere di Trani (Ba) per cause non ancora accertate.

fonte: Ristretti Orizzonti