Digos italiana al servizio della repressione Turca: Fermato Bahar Kimyongür
Nel tardo pomeriggio di ieri Bahar Kimyongü, un attivista politico turco-belga, già incarcerato e poi assolto in Belgio con l’accusa di far parte del gruppo comunista turco Dhkc-p e oggi protagonista a livello internazionale nel movimento contro l’aggressione alla Siria e in particolar modo contro le ingerenze della Turchia di Erdogan, era atteso in Italia per tenere due dibattiti sulla situazione in Medio Oriente. Appena arrivato all’aeroporto di Bergamo, però, Bahar è stato prelevato da agenti della Digos e tratto immediatamente in arresto.
Su di lui pende infatti un mandato d’arresto internazionale emanato dalla Turchia poiché è stato tra i primi imputati perseguiti secondo la legislazione anti-terrorismo.
Ora l’attivista si trova nel carcere di Bergamo con l’accusa di avere tradotto dal turco al francese dei comunicati diffusi dal DHKP-C, un’organizzazione rivoluzionaria turca considerata terrorista dalla Turchia e dall’Unione Europea.
Nel febbraio 2006 era stato condannato in primo grado secondo la legislazione anti-terrorismo belga; nel 2007 fu assolto con la sentenza di Cassazione che annullò le sentenze precedenti. Successivamente, lo scorso giugno, durante un giro di analoghe iniziative in Spagna Bahar era stato arrestato su richiesta di estradizione da parte della Turchia e poi rilasciato su cauzione. Oggi questo scenario pare purtroppo ripetersi con il suo arrivo in Italia.
Più dettagli su Bahar e sulle accuse senza basi qui:http://www.michelcollon.info/Bahar-Kimyongur-Erdogan-s-acharne.html
Bahar da anni è oggetto di ripetute richieste di estradizione da parte della Turchia.
All’affare DHKP-C e al caso Kimyongür è stato dedicato il film “Résister n’est pas un crime – Resistere non è un crimine”, un documentario di Marie-France Collard, F.Bellali e J.Laffont, che ha conseguito il Premio Speciale della Giuria al Festival Internazionale del Film sui Diritti dell’Uomo (FIFDH) 2009 di Parigi.
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