L’appello urgente del Premio Nobel per la pace Julian Assange «sarebbe la condanna a morte di un difensore della libertà di informazione»
alla giustizia britannica. L’estradizione negli Stati uniti diAi popoli del mondo, chiese, organizzazioni sociali, sindacati, università, giornalisti, mezzi di informazione e governi democratici, alle donne e agli uomini di buona volontà difensori della libertà e dei diritti dei popoli.
La vita di Julian Assange è in pericolo. Il governo degli Stati uniti da anni perseguita Julian Assange, colpevole di aver svelato le atrocità che questo governo ha commesso e commette nel mondo: violenze, invasioni, colpi di stato, omicidi, torture, persecuzioni di paesi di orientamento ideologico diverso, embarghi, crimini che si tenta di nascondere e che restano totalmente impuniti sia dal punto di vista legale che da quello sociale, nel disprezzo dello Stato di Diritto e in violazione dei diritti umani e dei diritti dei popoli.
Gli Stati uniti insistono per ottenere l’estradizione di Julian Assange, che negli Usa verrebbe condannato a 175 anni di prigione per aver pubblicato informazioni sulle suddette atrocità. Dopo 6 anni trascorsi come rifugiato politico nell’ambasciata cilena a Londra, Assange è stato consegnato alla polizia britannica e da allora è confinato in un carcere di massima sicurezza. Attualmente una corte britannica lo sta giudicando per poterlo estradare negli Stati uniti, ma se questo avvenisse sarebbe la condanna a morte di un difensore della libertà di informazione e una grave minaccia alla libertà di stampa.
È necessario esigere dalla giustizia britannica il ritorno in libertà di Julian Assange.
da il manifesto