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Dossier Viminale e la vulgata securitaria

Ci sono alcuni dati incontrovertibili nel dossier pubblicato sul sito del Viminale a Ferragosto.

Per esempio, i sequestri di aziende in possesso della criminalità organizzata sono stati di gran lunga inferiori a quelli del 2016, lo stesso vale per le confische. Stiamo parlando non solo di numeri (derivanti dal monitoraggio del Ministero) ma anche del valore dei beni sequestrati.

La lotta al degrado urbano fortemente voluta dalla Legge Minniti è repressione degli ultimi, dei migranti e dei richiedenti asilo, degli occupanti di casa e degli operai in lotta ma sul fronte della lotta al grande crimine si fanno decisi passi indietro. Questa lettura viene confermata dai tagli al fondo unico per la giustizia destinato alla lotta alla criminalità organizzata .

Tanto impegno profuso per il contrasto dell’abusivismo commerciale e dei piccoli reati a discapito della lotta contro la criminalità organizzata e dal suo business?

Nel dossier del Viminale si leggono anche altri dati che aiutano a capire dove si sta indirizzando l’attenzione securitaria.

Le espulsioni legate a motivi di sicurezza nel 2017 saranno il doppio di quelle dell’intero 2016, controlli e perquisizioni sono aumentati del 150%, una impennata anche nelle statistiche legate al controllo dei veicoli.

Anche l’abusivismo commerciale annovera dati importanti, si veda a tal riguardo il numero delle sanzioni e degli articoli sequestrati, dati sono ancora provvisori e suscettibili di incrementi. Ma quando parliamo di abusivismo commerciale ci riferiamo per lo piu’ a migranti. E a proposito di questi ultimi il numero degli scafisti arrestati è piu’ che dimezzato mentre invece il numero dei migranti sbarcati sul territorio italiano nel 2017 , stando ai dati attuali è cresciuto del1,5% smentendo i tribuni dell’odio e del razzismo e di quanti parlano di invasione senza mai guardare ai dati relativi alla accoglienza degli altri paesi europei.

Sembrerebbero invece diminuire le manifestazioni di piazza legate a vertenze sindacali ed occupazionali mentre aumentano quelle sociali e politiche. Ma dati alla mano, il numero delle manifestazioni con disordini è in calo e molti di quei disordini sono attribuibili all’intervento repressivo e preventivo delle forze dell’ordine.

Aumentano i daspo e il loro numero e si sa che con la Minniti cresceranno a dismisura. Dai primi dati si capisce come la tanto decantata (dai canali Mediaset) esplosione della piccola criminalità non esista e il numero di furti e rapine resta in linea con i dati del 2016, eppure ogni telegiornale o approfondimento trasmette paura e l’immagine di un paese assediato dai migranti.

In crescita gli accordi per la sicurezza stabiliti a livello locale e Prefettizio, coinvolgere gli enti locali nei dispositivi securitari è una direttiva assodata.

La insicurezza delle strade ha già prodotto i suoi velenosi frutti, il continuo rimpallarsi delle responsabilità per capire di chi sia compito la manutenzione del territorio (specie dopo la distruzione delle Province ) ha decretato l’aumento degli incidenti mentre invece diminuiscono le infrazioni accertate e quelle legate all’eccesso di velocità. Aumentano cosi’ gli incidenti i dissesti del territorio, sono numeri allarmanti come quelli relativi ai danni idrici ed idrogeologi, danni prodotti dall’incuria e dall’abbandono in cui versano intere regioni italiane dopo i tagli alla Pubblica amministrazione. E questi danni alla lunga producono costi assai maggiori delle opere di prevenzione e messa in sicurezza. E’ particolarmente importante il dato relativo agli incendi dolosi di boschi, ebbene nel 2017 gli incendi sono in costante aumento mentre il numero degli addetti nelle squadre anti incendio in calo. Interessi speculativi favoriscono la distruzione delle aree verdi in vista dei piani urbanistici a uso speculativo. Altro discorso meriterebbe la soppressione del Corpo Forestale dello Stato la cui soppressione è stato un incentivo agli incendi.

Aumenta la corruzione e la presenza della criminalità nelle istituzioni locali come dimostra l’aumento dei comuni commissariati o sciolti e gli accessi ispettivi dell’antimafia. E qui il ragionamento si fa particolarmente interessante perché i comuni sciolti per mafia sono tanto del centro sinistra che del centro destra.

Irrisorio, infine, il numero dei tirocini formativi e delle attività sportive destinate a migranti e richiedenti asilo, una situazione del resto che li accomuna alla popolazione autoctona, non per niente enti locali e scuole non hanno mai predisposto percorsi sportivi e didattici pomeridiani se non in maniera del tutto sporadica.

Leggere allora questi dati e interpretarli aiuta a comprendere la campagna di odio alimentata contro i migranti e le classi sociali meno abbienti, il dossier del Viminale fotografa un paese dove le emergenze da affrontare sono ben altre

redazione pisana di Lotta Continua