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Ecuador: Assassinato Eduardo Mendúa, dirigente indigeno

Il dirigente delle Relazioni Internazionali della Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador (CONAIE), Eduardo Mendúa, è stato assassinato domenica da sicari all’interno della sua abitazione.

Secondo i messaggi pubblicati nelle reti sociali del massimo movimento indigeno ecuadoriano, Mendúa -appartenente alla nazionalità  Kofán di Sucumbíos, nella zona amazzonica del nord del paese- si trovava nella sua fattoria quando degli uomini incappucciati gli hanno sparato.

5 ore prima del suo assassinio il nostro compagno Eduardo Mendúa, aveva pubblicato il suo ultimo messaggio in Facebook, dove confermava la sua lotta di più di 8 mesi per difendere il territorio Kofán, denunciava le violazioni dei diritti collettivi e segnalava la PetroEcuador EP e il Governo Nazionale di essere le cause del conflitto nella Comunità del Milenio A’i Dureno per voler installare altri 30 pozzi petroliferi.

“NON stiamo per cedere nemmeno un centimetro del nostro territorio perché le imprese petrolifere forestiere distruggano gli esseri spirituali e le persone invisibili della nostra selva, i fiumi, le lagune, i luoghi sacri, i torrenti, la medicina, le nostre piante di eritrina. Nel caso in cui non sia rispettata l’opposizione del popolo A’i Kofán la guardia, che si mantiene in resistenza, secondo la risoluzione della CONAIE, convocherà le differenti nazionalità e i popoli a mobilitarsi a sostegno della lotta della guardia Erisiun. Basta soprusi e incitamenti alla violenza nelle comunità amazzoniche. La Guardia Indigena ha il totale sostegno della nostra Gloriosa CONAIE”.

Leónidas Iza responsabilizza il governo per il suo assassinio.

Così le multinazionali rovinano la terra ecuadoriana con gli sversamenti di petrolio.

Al momento del suo assassinio, l’attivista sociale e difensore della natura era impegnato nella difesa territoriale in un conflitto generato dell’impresa pubblica PetroEcuador nella comunità Cofán Dureno.

Secondo il presidente della CONAIE, Leónidas Iza, la morte di Mendúa è in relazione con i problemi socioambientali dei popoli e delle nazionalità indigene, dove si vuole imporre il modello estrattivo delle risorse.

Ha denunciato anche i pedinamenti e la vigilanza sui dirigenti indigeni e ha reso responsabile il governo ecuadoriano di quello che d’ora in poi succederà a loro.

Ha fatto anche un appello agli organismi internazionali affinché vigilino sulla situazione dei popoli indigeni nel paese sudamericano. “La sicurezza e la vita di coloro che difendono i territori dall’estrattivismo sono in pericolo”, ha affermato.

L’ex candidato presidenziale del correismo, Andrés Arauz, ha espresso la sua solidarietà alla famiglia di Mendúa e alla CONAIE per l’omicidio.

Da parte sua, anche il presidente dell’Ecuador, Guillermo Lasso, ha espresso la solidarietà del suo governo alla famiglia di Mendúa e alla CONAIE.

Fonti: CONAIE e Informe Sucumbíos

Traduzione a cura del Comitato Carlos Fonseca

 

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