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Egitto: al-Sisi concede la grazia a Patrick Zaki

A 24 ore dalla condanna a tre anni di carcere il ricercatore dell’università di Bologna riceve il provvedimento presidenziale

Patrick Zaki, condannato ieri a tre anni di carcere, ha ricevuto la grazia presidenziale. A comunicare la decisione è stato un componente del Comitato per la grazia presidenziale egiziano, Mohamad Abdelaziz: “Il presidente Abdel Fattah al-Sisi (…) usa i suoi poteri costituzionali ed emette un decreto presidenziale che concede la grazia a un gruppo di persone contro le quali sono state pronunciate sentenze giudiziarie, tra cui Patrick Zaki”.

Se ieri era un giorno catastrofico oggi è un giorno di felicità” il commento di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. “Auspichiamo, se questo provvedimento non lo contempla, anche che sia abolito il divieto di viaggio. E la piazza che si sta riempiendo al Pantheon, se un’ora fa era preoccupata, ora è una piazza felice”.

Oggi festeggiamo la vita libera di Patrick. Ma consapevoli che al-Sisi ha vinto ancora. Non ha aperto alcuna breccia nel sistema giudiziario che lui stesso ha creato per silenziare ogni forma di dissenso e punire la disobbedienza, vera o presunta. Non ha messo in dubbio l’impalcatura legale del regime.

Ha lasciato che facesse il suo corso e ricordasse a ogni egiziana ed egiziano che il carcere è una possibilità concreta per tutti loro, che nemmeno l’intervento di un paese occidentale (che si dice amico ma che è vassallo) può impedire. E gli ha ricordato che ad aprire le porte della prigione non sarà mai la Giustizia ma solo la magnanimità del dittatore che non si attiene al giusto ma concede lo straordinario. Ad al-Sisi i governi italiani hanno consegnato le carte. E il banco vince sempre.

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