“Diffusione di notizie false”. La sentenza emessa oggi a Mansura, in Egitto. Lo studente egiziano dell’UniBo portato via in manette tra le urla dei familiari. L’appello di Riccardo Noury di Amnesty Italia: “Intervenga il governo italiano”
Dopo una marea di rinvii, oggi Patrick Zaki “è stato condannato a tre anni” di carcere per “diffusione di notizie false” . La notizia arriva all’Ansa da uno dei 4 legali dell’attivista al termine dell’udienza odierna a Mansura, in Egitto.
Al termine della sentenza lo studente egiziano dell’Università di Bologna è stato portato via dall’aula in manette, attraverso il passaggio nella gabbia degli imputati, tra le grida della madre e della fidanzata che attendevano all’esterno.
La legale principale di Patrick Zaki ha annunciato ricorso: “Chiederemo al governatore militare di annullare la sentenza o di far rifare il processo”, ha detto Hoda Nasrallah parlando all’ANSA davanti al palazzo di Giustizia.
Sotto processo in Egitto dal 2020, impegnato a favore dei diritti umani e sotto accusa per opinioni politiche espresse sui social, Zaki è stato scarcerato dopo quasi due anni di detenzione preventiva nel dicembre 2021. Il 6 luglio di quest’anno si è laureato on line con l’Università di Bologna con una tesi su giornalismo, media e impegno pubblico.
“Patrick zaki è stato condannato a tre anni di carcere con l’accusa di diffusione di notizie false”, la conferma subito in un tweet il portavoce di Amnesty Italia, Riccardo Noury che ha seguito la vicenda dello studente egiziano dall’inizio. “E il “peggiore degli scenari possibili”, ha aggiunto. E lancia l’appello al governo italiano affinché intervenga per la scarcerazione.
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