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Egitto: Per Patrick Zaky altri 45 giorni in cella

Lo ha stabilito oggi la Procura suprema per la sicurezza dell’Egitto. La famiglia: “Chiediamo il suo rilascio immediato! Otto mesi di dolore e dolore senza alcuna indicazione di quando Patrick tornerà a casa o di qualsiasi motivo chiaro per cui ci sia stato portato via”.

Altri 45 giorni in cella per Patrick Zaky. A otto mesi dal suo arresto, 243 giorni in carcere, la proroga della detenzione dello studente dell’Alma Mater è stata stabilita oggi al Cairo dalla Procura suprema per la sicurezza dell’Egitto.

Questo intanto il messaggio della famiglia di Zaky, diffuso due giorni fa tramite la pagina Patrick Libero: “Nostro figlio è stato arrestato ormai da otto mesi, questo è stato il periodo più doloroso della nostra vita e chiediamo il suo rilascio immediato! Otto mesi di dolore e dolore senza alcuna indicazione di quando Patrick tornerà a casa o di qualsiasi motivo chiaro per cui ci è stato portato via. Ricordiamo ancora il giorno in cui siamo andati a prenderlo all’aeroporto come fosse ieri, tutta la confusione, tutta la paura e tutta l’ansia, quei sentimenti non ci hanno mai lasciato da allora. Negli ultimi mesi, siamo stati sopraffatti dalla quantità di affetto e sostegno ricevuti da tutti, dagli amici di vita a completi sconosciuti, le persone che non hanno mai nemmeno incontrato Patrick sono determinate ad essere la sua voce e questo ci ha riempito di orgoglio nel persona meravigliosa che abbiamo cresciuto. Eppure, con ogni nuovo giorno ci trovavamo di fronte alla realtà che nostro figlio è ancora in prigione e quel pensiero ci terrorizza. Abbiamo trascorso mesi senza vederlo o nemmeno sentire la sua voce, ti immagini di non poter parlare con tuo figlio per mesi mentre sai che soffre in una struttura di detenzione durante una pandemia? E ora, mentre le visite sono state riprese e almeno riusciamo ad assicurarci che sopravviva, iniziamo a concentrarci sull’orribile realtà che Patrick potrebbe trascorrere mesi infiniti o addirittura anni di punizione. Ogni singola sessione non possiamo fare a meno di sperare che venga rilasciato e ogni volta che i nostri cuori vengono spezzati dal rinnovo della detenzione. Siamo devastati da questo ciclo di rinnovi e siamo terrorizzati dal pensiero che potrebbe non finire mai”.

da zic.it